I portuali di Trieste minacciano di bloccare le operazioni se non verrà tolto l'obbligo vaccinale. Viminale ai prefetti: "Imprese valutino test gratis a portuali"
“L’unica apertura nei nostri confronti è togliere il Green pass. Il blocco di venerdì è confermato, oggi ci saranno sorprese perché non si fermerà solo il porto di Trieste. Anche quello di Genova? Non mi fermerei a quello di Genova, quasi tutti i porti si fermeranno. Stasera ne avremo conferma”. Lo dice il portavoce dei portuali di Trieste, Stefano Puzzer, annunciando novità per la giornata di oggi in vista dell’entrata in vigore dell’obbligo del Green pass per l’accesso al lavoro, prevista venerdì. “Il danno economico che verrebbe causato dal blocco del porto di Trieste? Il 14 ottobre il Green pass verrà tolto. Il danno economico, se ci sarà, sarà causato dalla testardaggine del solo Governo italiano a mantenere questa misura criminale. Speriamo che in giro per l’Europa vengano tutti a tirare le orecche al Governo italiano affinché tolga questo decreto”.
“Con nostro grande orgoglio e grande responsabilità ci siamo dovuti sostituire allo Stato, se lo Stato non la difende costituzione dobbiamo farlo noi lavoratori. L’apertura del Governo di ieri’ Hanno cercato solo di screditarci, cercando di far vedere che ci vendevamo solo per i nostri interessi, volevano portarci allo sfascio totale”. Lo ha detto il portavoce dei portuali Trieste, Stefano Puzzer.
“Il 40% dei portuali non vaccinato”
“Il 40% dei portuali – ha aggiunto Puzzer – non è vaccinato, ma alla protesta hanno aderito 850 lavoratori su mille. Non tracciateci come no vax, io sono vaccinato e credo nel vaccino. Il Green pass non è una soluzione sanitaria, non vedo perché devo farmi il tampone altrimenti altri non incassano. Favorevole all’obbligo vaccinale? Io sono favorevole alla libera scelta delle persone”. “Venerdì a Trieste ci saranno 30mila persone”, ha concluso il portavoce.
In previsione dell’entrata in vigore dell‘obbligo di certificato verde sui luoghi di lavoro, il ministero dell’Interno ha chiesto che le imprese portuali valutino di mettere a disposizione tamponi gratuiti per i lavoratori.
La circolare del Viminale ai prefetti
A seguito di una riunione di coordinamento interministeriale convocata dalla Presidenza del Consiglio sulle attività in ambito portuale, il Viminale ha inviato ai prefetti una circolare in cui si sottolinea che per evitare che la “possibile incidenza di eventuali defezioni dovute alla mancanza di Green pass” possa “determinare una grave compromissione dell’operatività degli scali” e quindi “conseguenze altrettanto critiche per il settore e per il relativo indotto economico” si sollecitano gli operatori della filiera della logistica in ambito portuale a valutare “di mettere a disposizione del personale sprovvisto di Green pass test molecolari o antigenici rapidi gratuiti”.
Genova, riunione in prefettura su porto tra aziende e sindacati
Data la peculiarità dell’attività stessa, dell’ambito lavorativo e del fatto che il sistema portuale rappresenta un servizio essenziale, si è stabilito di informare le aziende affinché predispongano la possibilità di fornire tamponi gratuiti al personale, nel timore di possibili gravi ripercussioni dovute ad eventuali defezioni per la mancanza di green pass che comprometterebbero l’attività degli scali. Proprio oggi a Genova è prevista una riunione in prefettura sul tema green pass, al via alle 8.30 alla quale prenderanno parte sindacati e tutte le aziende del porto.
“Il personale sprovvisto di vaccino all’interno del porto di Genova – spiega a La Presse Duilio Falvo, segretario settore porto per Uiltrasporti Genova – è stimato intorno al 20%, un dato che tradotto in termini di defezioni potrebbe inficiare e di molto le operazioni in porto e avere ripercussioni anche sulla logistica e sulle attività dirette sulle navi”.
Al vertice di oggi prevedibilmente verrà avanzata la richiesta alle aziende di sostenere il costo dei tamponi per gli operatori. Un’ulteriore proposta, arrivata da parte del mondo dell’autotrasporto, è quella di installare dei camper fuori dai varchi portuali per mettere a disposizione i tamponi anche per chi arriva da fuori per la movimentazione e il trasporto merci.
Presidente porto Trieste: “Pronto a dimettermi se attività bloccate”
“Siccome per me la gestione del Porto è fatta a partire da un sostegno dal basso, ci mancherebbe altro che io assecondassi un’iniziativa di blocco delle attività. Mi dispiace, ma non ci sto più”. Lo ha dichiarato a Il Piccolo il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale, Zeno D’Agostino, annunciando l’intenzione di dimettersi se venerdì, con l’introduzione del Green pass obbligatorio per accedere al lavoro, i portuali di Trieste confermassero il blocco alle attività che minacciano.
“Venerdì – ha detto D’Agostino – non credo ci saranno novità, al momento non vedo soluzioni”. Il presidente ha affermato che “tengo troppo al sostegno dei lavoratori per non capire che non c’è più una comunione d’intenti e di visione tra quello che penso io e quello che pensano loro”. “Io sono sì vax e sì Green pass”, ha aggiunto D’Agostino evidenziando che “l’ultima cosa da fare è fermare l’attività. Quando lo hanno fatto per manifestare in mio favore, sono stato io a oppormi, perché ci sono centomila forme di lotta diverse da questa. Non è rabbia la mia, è invece amarezza: ci stiamo facendo del male. Se i portuali, venerdì, vieteranno l’ingresso sul posto di lavoro, metteranno in atto lo stesso comportamento che dicono di non digerire da parte del governo. Ci ragionino su. Incontri per evitare il disastro? Il rapporto è amicale, sanno come contattarmi”.
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