La circolare del commissario all'emergenza: "Con pandemia di non immunizzati bisogna incrementare campagna"

“Quanto sta avvenendo in altri Paesi europei con la cosiddetta ‘pandemia dei non vaccinati'” indica “con forza la necessità di incrementare il ritmo di somministrazione delle terze dosi, nonchè di proseguire con il completamento dei cicli vaccinali primari”. E’ quanto si legge in una circolare del commissario per l’emergenza Covid Francesco Figliuolo. Alle Regioni viene chiesto di “ricorrere in modo sistematico alla ‘chiamata attiva’, procedendo alla prenotazione dei soggetti interessati alla dose ‘booster’ anche attraverso la rete della medicina del territorio, con il più ampio coinvolgimento dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e dei farmacisti”, si legge sempre nel documento rilasciato dal generale. 

Al momento terza dose solo a over 60, fragili e sanitari

“La terza dose al momento è raccomandata per il personale e gli ospiti delle residenze sanitarie per anziani, per il personale sanitario, per i soggetti con elevata fragilità over 18 e per gli over 60, utilizzando vaccini a mRNA dopo almeno 180 giorni dal completamento del ciclo vaccinale primario, indipendentemente dal vaccino precedentemente utilizzato”, spiega Figliuolo secondo cui è “probabile” il “futuro allargamento dell’offerta vaccinale alla platea 5-11 anni”. 

Terze dosi senza indugio da 181esimo giorno

Nel testo si spiega che “le evidenze scientifiche sull’andamento dei contagi in funzione del tempo intercorso dalla vaccinazione o dalla guarigione, il probabile futuro allargamento dell’offerta vaccinale alla platea 5-11 anni e, soprattutto, l’incremento dei casi positivi in concomitanza dell’inizio della stagione delle grandi malattie respiratorie, suggeriscono l’opportunità di calendarizzare la somministrazione delle terze dosi rispettando senza indugio le tempistiche indicate dalle autorità sanitarie, ovvero a partire dal 181° giorno dal completamento del ciclo vaccinale primario”.

 Alla crescita contagi non corrisponde incremento ricoveri

“Alla crescita dei contagi non corrisponde, per ora, un incremento proporzionale di ospedalizzazioni: secondo le rilevazione aggiornate al 3 novembre, 3.029 persone sono ricoverate con sintomi in degenza ordinaria e 381 in terapia intensiva, a fronte rispettivamente di 3.198 e 440 soggetti ricoverati al 30 settembre scorso”, aggiunge ancora Figliuolo.

 

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