Il ministro Speranza: "La curva del contagio sale nel nostro Paese e, ancora di più, nei Paesi europei vicini all’Italia"
L’onda autunnale del Covid cresce in Italia, seppur più lentamente che altrove in Europa. Nell’ultima settimana i contagi sono aumentati del 32,3%, sottolinea la Fondazione Gimbe, con 54mila positivi accertati tra il 10 e il 16 novembre e 41.091 nei sette giorni precedenti. A preoccupare non è solo l’aumento dei contagi (10.638 nelle ultime 24 ore, con 69 decessi), ma quello delle ospedalizzazioni: i ricoveri sono 4.088, 28 in più rispetto a ieri, e 503 pazienti sono in terapia intensiva, 17 in più in 24 ore, con 55 nuovi ingressi. La quarta ondata di Sars-Cov2 colpisce soprattutto i non vaccinati, per i quali il rischio cresce in modo esponenziale con l’avvicinarsi della stagione fredda: il virus, nonostante i vaccini ne abbiano frenato la corsa, è presente più che mai e le attuali misure anti-Covid non sono paragonabili con quelle dello scorso anno. Sono 93 milioni le dosi già somministrate, con oltre 45 milioni e mezzo di italiani immunizzati, restano ancora troppi i non vaccinati, anche nelle fasce di età superiori ai 50 anni.
La politica corre ai ripari, si ipotizzano nuove misure, più stringenti per i non immunizzati, mentre si accelera sulle terze dosi per fare in modo che buona parte degli over quaranta riesca ad arrivare coperta al picco epidemico che, senza nuovi lockdown e restrizioni, è atteso in gennaio. “La curva del contagio sale nel nostro Paese e, ancora di più, nei Paesi europei vicini all’Italia – evidenzia il ministro della Salute Roberto Speranza -. Il vaccino è lo strumento principale per ridurre la diffusione del virus e le forme gravi di malattia”. Poi annuncia che “è giusto anticipare al 22 novembre la campagna per i richiami vaccinali per la fascia d’età 40-59 anni”.
Buone novità arrivano sul fronte delle cure, con l’avvio delle pratiche per l’acquisto di 100mila trattamenti antivirali da parte della struttura commissariale guidata dal generale Francesco Paolo Figliuolo. Il ministero della Salute ha dato indicazioni per l’acquisizione di 50mila cicli di Molnupiravir e altrettanti di Paxlovid, sui quali l’Aifa dovrebbe pronunciarsi a breve.
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