Il ministro Di Maio: "Faremo di tutto per tenere aperto a Natale"

“Molto probabilmente a dicembre ci sarà una sorta di super green pass. Vale a dire non penalizzare i non vaccinati, ma premiare i vaccinati”. Le parole del ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, indicano la strada che sempre più il governo sta pensando di imboccare per limitare la circolazione del virus, dopo che i contagi sono tornati a salire, e scongiurare così nuove chiusure. Tra lunedì e martedì il governo dovrebbe incontrare i presidenti delle Regioni, che si sono già schierati chiedendo un certificato verde ‘rafforzato’ valido solo per vaccinati e guariti. Insomma, un doppio binario sulla falsariga del modello 2G tedesco abbinato al sistema dei colori italiano, con criteri più stringenti che escluderebbero per i no vax attività ricreative come ristoranti, bar, teatri, cinema e stadi. Successivamente il premier Mario Draghi riunirà la cabina di regia, e solo dopo si deciderà il nuovo pacchetto di misure che potrebbe includere la riduzione da 12 a 9 mesi della durata del Green pass e la limitazione della validità dei tamponi. Non prima tuttavia di inizio dicembre con i dati più aggiornati possibile. Intanto si attende il prossimo consiglio dei ministri, che dovrebbe tenersi giovedì, durante il quale sarà dato il via libera al decreto legge che contiene l’obbligo della terza dose per tutto il personale sanitario (con Brunetta che vedrebbe bene l’obbligo del booster anche per chi lavora agli sportelli nella pubblica amministrazione).

“Ora, di fronte a quel che sta succedendo nel Nord Europa, dobbiamo tenere la guardia alta”, è il messaggio che lancia Brunetta nel corso di un evento promosso a Mestre da Forza Italia. Per il ministro, tuttavia, un cambio di strategia in corsa non è da prendere in considerazione. “La soluzione dei vaccini obbligatori sembra la strada più facile, ma non lo è – sottolinea -. Il dibattito è: facciamo come in Germania, dove però le condizioni sono più drammatiche e problematiche, oppure continuiamo con la linea del green pass, magari rafforzandola? Io preferisco la seconda strada, che è quella che sta maturando nel governo”.

Di Maio: “L’alternativa al green pass e ai vaccini è chiudere”

L’obiettivo è quello di aumentare nel più breve tempo possibile la copertura vaccinale. Per contrastare l’avanzata dei contagi, ricorda d’altronde il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, “dobbiamo seguire quello che ci dice la comunità scientifica” e quindi “accelerare la somministrazione della terza dose”. “Ce la metteremo tutta” per fare in modo che il Paese “resti aperto a Natale” aggiunge il titolare della Farnesina, consapevole che “l’alternativa al green pass e ai vaccini è chiudere, e noi non vogliamo arrivare a quello”.

Al momento, comunque, non c’è sul tavolo il tema della modifica dei criteri per ottenere il green pass, assicura il sottosegretario alla Salute Andrea Costa a Sky TG24. “Le due decisioni che credo potranno essere assunte la prossima settimana – spiega – saranno di prevedere l’obbligatorietà della terza dose per le categorie per cui è già previsto l’obbligo vaccinale, poi c’è il tema della riduzione della validità del green pass a fronte di quelle che sono le evidenze scientifiche, che mostrano che c’è un calo dell’immunità, quindi è ragionevole pensare di riportare la validità del green pass a nove mesi. Dopodiché ovviamente con le Regioni c’è massima disponibilità a condividere un percorso”. Per quanto riguarda invece le tempistiche per le dosi booster, Costa osserva: “Ad oggi le indicazioni erano di somministrare la terza dose dopo sei mesi. Se le evidenze scientifiche ci diranno che è meglio anticipare di un mese, noi ci faremo trovare pronti”.

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