Vaccini: nel Lazio V-day 5-11 anni con prime mille dosi. Da domani in tutta Italia

Zingaretti: "Ora bisogna difendere i nostri figli". Locatelli: "Dobbiamo salutare con grande gioia l'opportunità offerta alle famiglie"

Parte dall‘Istituto Spallanzani di Roma e da altri 12 hub pediatrici il V-day del Lazio dedicato ai bimbi della fascia 5-11 anni. Nell’ospedale romano oltre 70 ragazzi ricevono il siero anti-Covid in un hub colorato di palloncini, clown dottori e giocattoli. C’è anche la banda musicale della polizia e babbo natale che accompagna i piccoli da pediatri e infermieri. La campagna vaccinale dei ragazzi parte dal Lazio con la somministrazione di un migliaio di dosi e prosegue, a partire da domani, in tutta Italia.

“Dobbiamo unire il paese intorno alla vaccinazione che dà sicurezza ai nostri figli – sottolinea il presidente della Regione Nicola Zingaretti -. Abbiamo combattuto in questi mesi e i risultati positivi si vedono perché la curva pandemica, rispetto a un anno fa, è incredibilmente minore, con il numero dei morti del 90% più basso. Ora bisogna difendere i nostri figli, quindi l’appello che faccio è di cogliere questa possibilità come un modo per proteggere i bambini dai rischi di un virus maledetto, molto più insidioso di quanto si pensi”.

Istituzioni e pediatri scendono in campo per informare in modo corretto e rassicurare i genitori: “Dobbiamo salutare con grande gioia l’opportunità offerta alle famiglie italiane”, evidenzia Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, che ricorda i rischi legati alla malattia ma anche “gli aspetti correlati al poter garantire la frequenza scolastica” e “tutta una serie di attività ludico-creative di socializzazione che tanto sono importanti per la strutturazione della personalità e per un adeguato sviluppo psichico delle nostre future generazioni”.

Sono 3,6 milioni i bambini vaccinabili in Italia con le dosi ‘baby’ che vengono somministrate esclusivamente in hub dedicati e contengono un terzo del principio attivo impiegato negli over 12. “Vaccinare i bambini fra i 5 e gli 11 anni significa permettere loro di svolgere la loro normale vita quotidiana – ribadisce Annamaria Staiano, presidente della Società italiana di pediatria -. Significa poter andare a scuola, interagendo con i proprio coetanei. Significa non essere costretti di nuovo a tornare in Dad che porta a una riduzione significativa dell’apprendimento scolastico”. I sieri “sono sicuri – prosegue – e i vantaggi elevatissimi da un punto di vista medico, psicologico e sociale”.

Intanto la campagna over 12 prosegue con oltre 103 milioni di dosi somministrate e 46 milioni di persone che hanno completato il ciclo. “Ieri sono state fatte 510mila somministrazioni – spiega il ministro della Salute, Roberto Speranza -. C’è anche un dato interessante di prime dosi, che sono state 30mila in 24 ore”. Infine volano le terze dosi che, spinte anche dall’avvicinarsi delle feste natalizie, sono vicine a 13 milioni, con prenotazioni già fissate e in molte città sold out per le prossime settimane.