Omicron preoccupa: Moderna pronta a lavorare a un vaccino ad hoc

Nel Lazio potrebbe esserci il primo "caso autoctono" della variante: il contagiato non ha avuto contatti con persone provenienti da altri Paesi

Moderna è pronta a iniziare a lavorare a una dose di richiamo del vaccino Covid per proteggere dalla variante Omicron del coronavirus. Lo afferma l’amministratore delegato del gruppo pharma, Stephane Bancel, in un’intervista. Moderna intende iniziare gli studi clinici all’inizio del prossimo anno su un vaccino per proteggere dalla variante Omicron a rapida diffusione, ma per ora si sta concentrando su un vaccino con dose di richiamo. “Ha bisogno solo di piccoli aggiustamenti per Omicron. Non mi aspetto alcun problema”, ha detto Bancel in un’intervista al quotidiano svizzero TagesAnzeiger. “Ci vorranno una o due settimane”, ha aggiunto Bancel, specificando che ci vorranno alcuni mesi prima di poter produrre 500 milioni di dosi dopo l’approvazione. Se organismi di approvazione come la Food and Drug Administration degli Stati Uniti richiederanno ulteriori studi, ciò aggiungerebbe almeno tre mesi. “Alcune autorità vogliono uno studio, altre sono ancora indecise. Secondo me, dipende molto da quanto gravemente progredisce la malattia”, rimarca il top manager di Moderna. 

I contagi da Omicron in Italia

Due contagiati, uno ad Alghero e uno a Cagliari, entrambi di rientro dall’estero, ma c’è anche una terza persona che ha contratto la variante Omicron in Sardegna, un contatto stretto del passeggero arrivato due settimane fa da Roma, in arrivo dal Sudafrica. I tre sono vaccinati e sono in buone condizioni di salute.

Convegno ‘Il futuro dei sistemi sanitari dopo la pandemia’

“Ho ricevuto dal SERESMI-Spallanzani (servizio regionale sorveglianza e controllo delle malattie infettive) la notizia dell’individuazione di una variante Omicron accertata. Questo caso è di particolare interesse poiché sembrerebbe essere un caso autoctono, ovvero da una fase preliminare dell’indagine epidemiologica non emergono contatti con persone provenienti da altri Paesi”. Lo comunica l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.”Il paziente, giovane, attualmente è asintomatico ed è in isolamento”, prosegue D’Amato. “Ricostruendo l’albero dei contatti si arriva ad una festa a Roma con almeno quattro amici risultati poi positivi al tampone. Il paziente era vaccinato con Astrazeneca (due dosi) e non risultano viaggi nei 14 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi. 

Il paziente Omicron era già stato positivo a Delta

“Il paziente Omicron accertato è uno studente di Roma, che non ha effettuato viaggi negli ultimi 14 giorni. Lamentava spossatezza ed è positivo al tampone che è stato sequenziato in uno dei laboratori della rete regionale risultando variante Omicron accertata. Lo stesso studente è già stato positivo nel mese di agosto alla variante Delta, pertanto si tratta di un caso di reinfezione“. Lo comunica l’Unità di Crisi Covid della Regione Lazio.

“Il paziente Omicron è uno studente, molto collaborativo, vive con i genitori dai quali riferisce di essersi correttamente isolato e gli stessi risultano negativi al tampone”. Lo comunica l’Unità di Crisi Covid della Regione Lazio. “Cinque giorni prima dell’esito del tampone aveva partecipato ad una festa in un locale in zona centro di Roma. Vi è stata la massima collaborazione nella ricostruzione dei casi e fino ad ora sono risultati ulteriori quattro casi positivi, dei quali è in corso il sequenziamento. Alla festa nel locale hanno partecipato altre persone, non note allo studente, e si stanno ricostruendo i tracciamenti, sarà un lavoro molto impegnativo. Fino ad ora nessuno dei contatti ha riferito di viaggi all’estero nei 14 giorni precedenti e né di essere a conoscenza di casi che abbiano viaggiato. L’indagine epidemiologica prosegue”.