I vaccini ci sono, eccome. La difficoltà sarà persuadere gli scettici. Il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario per l’emergenza Covid, tranquillizza gli italiani in tv: “Il problema non sarà fare i vaccini, ma convincere le persone che non hanno il vaccino a presentarsi, noi le dosi ce le abbiamo”. E non sono poche. Si parla di 27,7 milioni di fiale disponibili, stoccate a Pratica di Mare. In più, la prossima settimana arriveranno quasi 40mila trattamenti di pillola antivirale, che si sommano alle 12mila dosi già disponibili.
“In estate – confessa il generale – ho messo un po’ di fieno in cascina”. Da lunedì le Regioni riceveranno 2,2 milioni di dosi di Pfizer e 600mila di Moderna. “Non c’è nessun segreto militare, è solo sana gestione logistica, il mio compito è fornire le scorte quando ce ne è bisogno”, spiega.
E pensa già al dopo-pandemia. Il piano di transizione è pronto: “Lo aggiorno costantemente, in modo da passare le competenze e le attività in regime di normalità“.
Il virus intanto continua a correre, complice anche il periodo di festività appena trascorso. Sono 155.659 i nuovi casi di contagio e 157 i morti. Più basso il numero di tamponi, tra antigenici e molecolari, effettuati nella giornata di sabato: 993.201, contro una media settimanale di 1,2 milioni. Con questi numeri, il tasso di positività scende leggermente, dello 0,5%, e si attesta al 15,7%. Preoccupanti le ospedalizzazioni: sono 717 i nuovi ingressi nei reparti ordinari e 38 i nuovi ingressi in terapia intensiva. “La stragrande maggioranza non sono vaccinate”, conferma Figliuolo. Per capire quanto sia importante il vaccino, basta guardare ai dati dello scorso anno: “Con un decimo dei contagi avevamo il doppio delle ospedalizzazioni”, ricorda il commissario. “La barriera dei vaccini ha funzionato, se viene un po’ bucata da Omicron questo non accade per la malattia grave, nei 120 giorni tiene molto”.
L’obiettivo dunque ora è spingere il più possibile sulla campagna di immunizzazione. I ritmi collocano l’Italia ai primissimi posti in Europa, dietro solo alla Germania. Su una platea già vaccinata (con due dosi) di 46,6 milioni circa, le dosi booster somministrate sono state 23 milioni. “Vuol dire che siamo quasi al 50% di quella platea e al 38% della popolazione generale”, rivendica il commissario. La settimana scorsa, in cui si risentiva ancora del festivo, sono state effettuate 3 milioni di somministrazioni. “Il target per la prossima settimana è di 540mila al giorno e a quella successiva arriveremo a 600mila. Possiamo assumere che in 20 giorni faremo dagli 11 ai 13 milioni di dosi, almeno 450mila al giorno di booster”, assicura Figliuolo.
L’obbligo per gli over 50 entrerà a pieno regime dal 15 febbraio, ma già entro il primo febbraio bisognerà aver fatto almeno una dose. Il generale ha chiesto alle Regioni di aprire finestre prioritarie per questa fascia di popolazione che non ha ricevuto nessuna dose. “Questo – è la speranza – spingerà la campagna in avanti”.