Le reinfezioni sono sopra il 4%, il virus circola ancora
È la prima Pasqua dell’era Covid fuori dal periodo emergenziale: misure restrittive ai minimi termini, libertà di movimento e mascherine solo al chiuso, quando necessarie. Ma il virus circola e uccide ancora, con un tasso di positività, sui 424.482 tamponi effettuati nelle ultime 24 ore, pari al 15 per cento e un’incidenza ancora alta, che registra 717 casi ogni 100mila abitanti, secondo l’ultimo monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità. Sono 63.815 i contagi da Covid accertati in Italia e 133 i morti. Calano le ospedalizzazioni con 9.878 persone attualmente ricoverate (102 in meno rispetto a ieri), mentre le terapie intensive sono 411 (8 in meno rispetto a ieri, con 39 nuovi ingressi).
Alla base del miglioramento lento ma costante dei dati, sottolineano gli esperti, non un virus più ‘leggero’ ma la campagna vaccinale, che ha superato le 136 milioni di dosi, con oltre il 91% della popolazione over 12 immunizzata. Secondo i dati diffusi dall’Iss, i non vaccinati rischiano di morire dieci volte in più rispetto a chi ha completato il ciclo di tre dosi. “Il tasso di mortalità relativo alla popolazione di età superiore ai 5 anni – si legge nell’ultimo report – nel periodo 18/02/2022-20/03/2022, per i non vaccinati contro il Covid (34 decessi per 100.000 abitanti) risulta circa cinque volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni (7 decessi per 100.000 abitanti) e circa dieci volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (3 decessi per 100.000 abitanti)”.
Il booster previene il contagio nel 66% dei soggetti vaccinati e chi si ammala tra loro difficilmente viene colpito dalle forme più gravi. Infine, cresce il numero delle persone contagiate due volte: “nell’ultima settimana – scrive l’Iss – la percentuale di reinfezioni sul totale dei casi segnalati risulta pari a 4,4%, in aumento rispetto alla settimana precedente in cui la percentuale era pari a 4,1%”. E mentre il Green pass è destinato ad andare in pensione, Stefano Puzzer, leader delle proteste contro il certificato iniziate lo scorso ottobre a Trieste per poi svilupparsi anche in altre città italiane, ha annunciato di essere stato licenziato per giusta causa dall’Agenzia per il lavoro portuale di Trieste. L’azienda ha preso la decisione dopo aver inviato a Puzzer una serie di lettere di contestazione, invitandolo a tornare al lavoro perché guarito dal Covid e dunque in possesso di Green pass. “Questa è una conseguenza del fatto che siamo puri, che crediamo nei nostri diritti e non ci piegheremo mai a questo sistema marcio. Non siamo ricattabili”, ha rimarcato Puzzer su Facebook, “mi batterò con tutte le mie forze contro la decisione dell’azienda”.
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