Il ministo della Salute, Orazio Schillaci, è intervenuto a 'Radio Anch'io' commentando il tema delle sanzioni per gli over 50 non immunizzati
Il ministro Schillaci torna sul tema della multe no vax. Il governo toglierà le multe per gli over 50 che non si sono vaccinati? “In questo momento andare a chiedere le multe potrebbe costare più di quello che potrebbe derivare” da non riscuoterle. In Europa solo due stati avevano introdotto le multe, l’Austria e la Grecia, poi in realtà nessuno è andato ‘all’incasso’. Lo ha detto il Ministro della Salute, Orazio Schillaci intervenendo a ‘Radio Anch’io’. “È un discorso che riguarda essenzialmente il Mef, mi sembra ci sia una iniziativa parlamentare, un emendamento, a tal proprosito”, ha concluso.
“È inaccettabile che ci siano disparità di cura legate a dove uno risiede e alla possibilità economica che un cittadino ha. Su questo io metterò il mio impegno ma i mali della sanità di oggi esistono da anni – ha detto ancora – Dal 2013 al 2019 la sanità è stata sempre definanziata, il Covid non ha fatto altro che aumentare le diseguaglianze e ha mostrato di più la fragilità di un servizio sanitario nazionale, che una volta era un fiore all’occhiello”.
Ieri la decisione della Consulta, che ha detto che l’obbligo di vaccino era legittimo e non ci sono state misure sproporzionate.
Il numero chiuso in Università
Schillaci ha commentato anche la possibilità di bandire il numero chiso a medicina. “Non dipende dal Ministero della Salute. È importante allargarlo ma non risolviamo oggi il problema” della carenza di personale “perché per formare un medico ci vogliono 6 anni almeno”, ha detto il ministro in radio. “C’è un problema di disaffezione verso il Servizio Sanitario Nazionale, dobbiamo cercare una gratificazione economica e affrontare un problema globale, di organizzazione”, ha spiegato. “C’è un problema di carenza dei medici che deriva dal fatto che il numero di accessi negli ultimi dieci anni è stato insufficente per quelle che sarebbero state le necessità oggi. Fino all’era pre Covid venivano ammessi tra gli 8 e i 10 mila candidati, io nella mia vita precedente ho fatto il Preside della Facoltà di Medicina e mi ricordo che chiedevamo nella Conferenza dei Presidi che il numero di studenti che potessero frequentare fosse portato a 12 mila. C’è stato un gap di almeno 12 mila ingressi e questi sono i risultati”, ha concluso.
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