Il centro per prevenzione e controllo delle malattie: "Le varianti sono già in circolazione in Europa, non rappresentano una sfida"

L’Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, prova a rassicurare l’Europa: “L’ondata di casi in Cina non impatterà sulla situazione epidemiologica nell’Unione europea” alla luce dei “maggiori livelli di immunizzazione e vaccinazione relativamente elevati” e del fatto che “le varianti che circolano in Cina sono già in circolazione in Europa e in quanto tali non rappresentano una sfida”, ha scritto in una nota l’autorità. 

Stando ai dati raccolti dall’Ecdc “il numero di casi di Covid ha raggiunto un livello record nella Cina continentale, con un picco il 2 dicembre 2022“, mentre “nelle ultime tre settimane l’incidenza è diminuita, probabilmente anche a causa di un minor numero di test effettuati, con conseguente minor numero di infezioni rilevato”. Da Pechino continuano a mancare dati attendibili, secondo l’Ecdc, su ricoveri ospedalieri, decessi e occupazione delle terapie intensive. Dal punto di vista delle varianti la Cina avvrebbe depositato fra l’1 e il 30 dicembre 592 sequenziamenti e di questi 437 derivano da campioni raccolti tra l’1 e il 24 dicembre: non è stata rilevata, afferma l’Ecdc, alcuna nuova variante.

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