La Procura lombarda ha trasmesso a Roma uno stralcio dell'indagine sulla mancata zona rossa in Val Seriana

La Procura di Bergamo ha trasmesso a Roma uno stralcio della sua inchiesta sul Covid e la mancata zona rossa in Val Seriana. Nel fascicolo viene indicato come responsabile di false comunicazioni all’Oms anche l’ex numero due dell’Organizzazione mondiale della sanità, Ranieri Guerra. Posizione diversa inviata a Roma per il presidente dell’Istituto superiore della sanità, Silvio Brusaferro, indicato come responsabile di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Tribunale ministri archivia posizioni Conte e Speranza

Il Tribunale dei Ministri di Roma ha archiviato le denunce presentate tra gli altri dall’avvocato Vincenzo Perticaro di Asia Usb, nei confronti dell’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte e l’ex ministro della Salute Roberto Speranza. Le denunce, presentate a maggio 2020, riguardavano il mancato aggiornamento del piano pandemico e la speculazione su mascherine e tamponi. Il legale aveva depositato la stessa denuncia in diverse procure d’Italia tra cui Roma, Bergamo, Piacenza, Bologna e Torino. Dalle carte visionate da LaPresse, il tribunale dei ministri ha depositato l’archiviazione delle posizioni contenute nella denuncia il 18 maggio 2021.

Familiari vittime: “Atti a Roma notizia che ci dà forza”

La storia che stiamo riscrivendo si arricchisce di un nuovo capitolo“. È quanto si legge in una nota del direttivo dell’Associazione #Sereniesempreuniti, associazione familiari vittime Covid-19 commentando “la notizia che uno stralcio dell’inchiesta della Procura di Bergamo è stata trasmesso alla Procura di Roma per competenza territoriale. Secondo quanto si apprende, gli atti riguardano il mancato aggiornamento del piano pandemico e vedono indagati a Bergamo gli ex ministri della Sanità Speranza, Lorenzin, Grillo e una serie di tecnici del Ministero, per un totale di 13 nomi”, continua la nota.”Questa notizia ci dà ancora più forza per proseguire il nostro cammino verso la verità e la giustizia che dobbiamo a tutti i nostri cari”, commentano i familiari. “I Pm romani ora vaglieranno le posizioni e decideranno se procedere ad una nuova iscrizione anche a Piazzale Clodio. Va precisato che questo trasferimento nulla cambia rispetto alle risultanze emerse dall’indagine condotta dai magistrati bergamaschi e chiusasi con 19 indagati“. 

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