Diminuiscono anche i ricoveri, ordinari (11%) e in terapia intensiva (3,2%). La variante JN.1 è la più frequente

Risultano in calo i contagi Covid in Italia nell’ultima settimana, un dato he potrebbe essere in parte attribuibile a “una ridotta frequenza di diagnosi effettuate durante i giorni festivi”. Secondo quanto riportato nel Monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità e Ministero della Salute, l’incidenza di casi Covid-19 diagnosticati e segnalati nella settimana tra il 21 e il 27 dicembre è pari a 70 casi per 100mila abitanti, in diminuzione rispetto alla settimana precedente quando era 103 casi per 100mila abitanti. L’incidenza settimanale dei casi diagnosticati e segnalati risulta in diminuzione nella maggior parte delle Regioni e Province autonome rispetto alla settimana precedente. L’incidenza più elevata è stata riportata in Abruzzo (149 casi per 100mila abitanti) e la più bassa in Sicilia (3 casi per 100mila abitanti). In calo anche l’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero al 19 dicembre, sotto la soglia epidemica, pari a 0,76 (0,73-0,79), in diminuzione rispetto alla settimana precedente quando era 0,96. La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale è la fascia sopra i 90 anni. L’incidenza settimanale è sostanzialmente stabile in tutte le fasce d’età. L’età mediana alla diagnosi è di 59 anni, stabile rispetto alle settimane precedenti. La percentuale di reinfezioni è circa il 45%, sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente.

In calo i ricoveri di malati Covid in Italia. Al 27 dicembre l’occupazione dei posti letto in area medica è pari all’11% (6.834 ricoverati), in leggera diminuzione rispetto alla settimana precedente (11,8% al 20 dicembre). Resta sostanzialmente stabile l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 3,2% (281 ricoverati) rispetto alla settimana precedente (3,1%). I dati sono contenuti nel Monitoraggio settimanale di Ministero della Salute e Istituto superiore di sanità. I tassi di ospedalizzazione e mortalità aumentano con l’età, presentando i valori più elevati nella fascia d’età sopra i 90 anni; anche il tasso di ricovero in terapia intensiva aumenta con l’età. 

Variante JN.1 è la più frequente, 37,1%

La variante JN.1 di Sars-Cov-2 si conferma in crescita e diventa la variante più frequente nell’ultima settimana di campionamento consolidata (37,1% nella settimana tra il 4 e il 10 dicembre). Il dato è contenuto nel Monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità e Ministero della Salute. In base ai dati attualmente disponibili, si sottolinea nel monitoraggio, “JN.1 non sembra porre rischi addizionali per la salute pubblica rispetto ad altri lignaggi circolanti”.  

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