Rcs, nessuna offerta adeguata, sospesa cessione sei testate

Torino, 16 giu. (LaPresse) – Nessuna offerta adeguata per le sei testate messe in vendita da Rcs. Questa la decisione del comitato esecutivo riunitosi per valutare la cessione di: Novella, Visto, Astra, Ok Salute, Max e Il Mondo. “Il comitato ha dato mandato all’amministratore delegato di condurre gli opportuni approfondimenti per individuare le forme più adeguate per la ristrutturazione ed il recupero di redditività delle testate, ovvero per la loro dismissione” si legge in una nota diffusa dalla stessa Rcs.

Il comitato esecutivo di Rcs ha esaminato anche tutti gli altri punti del piano di razionalizzazione societario, che sarà presentato al cda il 23 giugno, dopo l’assemblea del 20 e 21 giugno. Il piano coinvolge Rcs Quotidiani (con RCS Digital e Trovocasa), Rcs Periodici (con Editrice Abitare Segesta, Pubblibaby, Rcs Direct, Rizzoli Publishing Italia e Sfera Editore) e RCS Pubblicità. “Si prevede – sottolinea una nota – che il progetto di fusione contempli, come prassi, la possibilità di attuare la fusione anche in tempi diversi e per parte delle società”.

Il piano prevede lo snellimento della struttura del gruppo con l’assorbimento in una sola società di tutte le attività “con conseguenti benefici in termini di ottimizzazione dei flussi finanziari ed in relazione ai relativi costi. Tali interventi – sottolinea l’editore – risultano opportuni in un contesto in cui permane grande incertezza sia in Italia, sia soprattutto in Spagna dove il mercato già registra un sostanziale rallentamento della raccolta pubblicitaria, in particolare sui mezzi televisivi”.

Per quanto riguarda la vendita delle sei testate, in pole position c’era la Satiz srl, controllata del gruppo Ilte di Vittorio Farina (a suo fratello, Mario, fanno capo Metro e DNews). Luigi Bisignani sarebbe dentro la Ilte formalmente come semplice dipendente, o come consulente, anche se evidentemente con un ruolo di primo piano, se agli inquirenti dell’inchiesta sulla P4 ha detto: “Ho sicuramente segnalato il Mazzei al professor Tremonti per fargli ottenere la nomina di presidente. Con il Poligrafico la Ilte è in rapporti per il modello unico. Non mi risulta che siano state conferite utilità a dirigenti del Poligrafico da parte della Ilte”.

Oltre a Ilte-Satiz sarebbe stato interessato alle sei testate anche Alberto Donati, ex dirigente del gruppo Rcs, che si è fatto avanti con il gruppo Veneziani, editore di Stop, e un fondo finanziatore. Le sei testate messe in vendita ed oggi ritirate, fatturano 28 milioni di euro, ma sono in perdita per circa 4,5 milioni. A pesare anche le grandi tensioni creatisi attorno all’operazione dentro Rcs. Il comitato di redazione ha pubblicato ieri un comunicato contro “qualsiasi ipotesi di smembramento del gruppo. E ancor più a ipotesi che possano coinvolgere interlocutori assai poco affidabili dal punto di vista della futura stabilità occupazionale dei colleghi delle testate che potrebbero trovarsi coinvolte”. I cronisti, si legge nella nota, “diffidano l’azienda dal proseguire su questa strada e si aspettano una decisa smentita da parte dei soci che domani (oggi, ndr) si riuniranno nel comitato esecutivo. Una smentita che a questo punto appare improcrastinabile anche a tutela del buon nome delle testate giornalistiche e del gruppo editoriale”.