Napoli, 17 giu. (LaPresse) – Sacchi di letame contro gli ingressi della sede della Regione Campania, in via Santa Lucia a Napoli. La protesta, contro i cumuli di rifiuti, è stata inscenata poco prima delle 7 da un gruppo di persone al momento sconosciute. Sull’atto vandalico indaga la Digos che per ora non ha identificato i responsabili. Già nel 2010 c’erano stati due episodi simili.
Non solo Napoli. L’emergenza rifiuti rischia di coinvolgere tutto l’agro pontino, la zona litorale in provincia di Latina. Ieri a Pomezia si è sfiorata la rissa in consiglio comunale dopo il blitz di alcuni netturbini che hanno protestato perché non ricevono gli stipendi da mesi. Il Comune non ha i soldi per pagare le aziende di nettezza urbana, queste non hanno i soldi per pagare i dipendenti, questi incrociano le braccia. Cumuli di spazzatura stanno invadendo la cittadina. E ieri l’esasperazione ha provocato le prime reazioni. In concomitanza con l’inizio dei lavori, un dipendente della società che si occupa di gestire i rifiuti ha fatto irruzione nell’aula e ha cercato di scagliarsi contro il sindaco neo eletto, Mariano De Fusco. Il lavoratore è stato braccato da un vigile urbano che ha cercato di accompagnarlo alla porta dove ad attenderlo c’erano una decina di colleghi pronti a manifestare per il mancato stipendio. Urla, calci e spintoni che hanno richiesto anche l’intervento dei carabinieri. La situazione è stata riportata alla calma, ma i cumuli di spazzatura sono ancora nelle strade.
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