Roma, 17 giu. (LaPresse) – False collaborazioni a progetto per evadere il fisco. La guardia di Finanza di Roma ha smascherato un giro illecito di servizi che venivano resi nei confronti di un’azienda di Albano Laziale, che a sua volta forniva progetti di call center a numerose società operanti nel settore della telefonia, della gestione di linee internet, nonché nel campo della fornitura di energia elettrica a livello nazionale. I finanzieri hanno scoperto 240 lavoratori irregolari che, simulatamente inquadrati come ‘collaboratori a progetto’, rendevano prestazioni connotate da un saldo vincolo di subordinazione, configurando un vero e proprio rapporto di lavoro dipendente. Con questo meccanismo l’impresa, ha risparmiato ingenti somme di danaro. Si tratta di oltre 300mila euro di ritenute Irpef non operate sui salari dei dipendenti e non versate nelle casse dell’Erario. Le investigazioni svolte hanno fatto emergere un vero e proprio sistema evasivo gestito con un network operante a livello nazionale. Al vertice della struttura vi era una società gestita da un 48enne di Velletri, che si è avvalso di più di 20 cooperative per certificare dei costi di gestione privi dei requisiti di legge. Le fiamme gialle hanno potuto constatare complessivamente circa 5 milioni di euro di costi indeducibili, oltre 3 milioni di Iva dovuta e non versata e denunciare alla procura della Repubblica di Velletri 13 soggetti responsabili, a vario titolo, di reati fiscali.

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