Roma, 21 giu. (LaPresse) – In un rapporto intitolato ‘Nè una malattia, nè un reato: le persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender della Turchia chiedono uguaglianza’, pubblicato oggi, Amnesty International ha chiesto alle autorità turche di introdurre leggi che proteggano le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (Lgtb) dall’ampia discriminazione che subiscono, dai servizi sanitari all’educazione, dall’alloggio all’impiego, in un Paese privo di mezzi legali per contrastarla. “Il profondo pregiudizio nei confronti delle persone Lgtb e la paura dell’ostracismo e degli attacchi fanno sentire molte di esse costrette a nascondere il loro orientamento sessuale, anche nei confronti dei familiari”, ha dichiarato Andrew Gardner, ricercatore di Amnesty International sulla Turchia. “Dichiarazioni omofobe da parte delle autorità – ha proseguito – hanno incoraggiato gli atti discriminatori. Anzichè ripetere gli errori del passato, il nuovo governo deve rispettare e proteggere i diritti delle persone Lgbt a parole e nei fatti”.

“Impossibilitate a trovare un impiego, le transgender sono spesso costrette a svolgere prestazioni sessuali illegali, nel cui ambito vengono ulteriormente perseguitate da pubblici ufficiali. Sono inoltre il bersaglio preferito dei crimini dell’odio, ma questo aspetto rimane largamente ignorato da parte delle autorità”, ha aggiunto Gardner. In un sondaggio condotto nel 2010 da ‘Lambda Istanbul’, un’organizzazione di solidarietà con le persone Lgbt, oltre l’89 per cento delle 104 transgender intervistate ha dichiarato di essere stato vittima di violenza fisica mentre era in custodia della polizia. Solo nel 2010, le associazioni Lgbt hanno documentato 16 omicidi a causa dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere delle vittime.

Molti crimini dell’odio non vengono denunciati e, anche in caso di denuncia, non vengono registrati come reati, nè tantomeno le motivazioni dell’atto di violenza vengono prese in considerazione. Le persone Lgbt subiscono discriminazione anche quando sono le vittime dei crimini violenti. Numerose leggi, pur non essendo esplicitamente discriminatorie, vengono applicate dal sistema giudiziario in modo da risultare discriminatorie. Per tutta questa serie di ragioni, in molti casi gli autori di crimini dell’odio non vengono portati davanti alla giustizia. “Le associazioni di solidarietà con le persone Lgbt hanno bisogno di protezione e rispetto. E’ giunto il momento che le personalità politiche escano all’aperto ed esprimano apertamente sostegno nei loro confronti”, ha concluso Gardner.

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