Napoli, 22 giu. (LaPresse) – Venti falsi invalidi sono stati arrestati a Napoli nel corso di un’operazione congiunta di carabinieri e guardia di finanza. Nei loro confronti sono state eseguite anche misure cautelari patrimoniali. L’operazione fa parte di un’ampia attività investigativa che finora ha condotto all´arresto di 131 persone e al sequestro di beni per alcuni milioni di euro. E’ emerso un vasto sistema di truffe finalizzato a ottenere l’indebita erogazione mensile di invalidità e indennità di accompagnamento in danno all’Inps a favore di numerosi soggetti a partire dal 2004. Gli importi indebitamente percepiti dagli arrestati, dal 2004 a oggi, ammontano a 1,1 milioni di euro. Le indagini hanno riguardato persone residenti nella 1^ Municipalità ‘Chiaia-San Ferdinando-Posillipo’ del Comune di Napoli. La truffa era attuata in più fasi. Il sodalizio criminale, risultato composto anche da pubblici ufficiali impiegati presso gli uffici del Comune di Napoli, era dedito alla produzione e falsificazione della documentazione sanitaria necessaria per l’indebita erogazione delle false pensioni.

Venivano realizzati, tramite contraffazione, utilizzando timbri e sigilli di Stato falsi e firme apocrife, verbali di accertamento e invalidità di alcune aziende sanitarie locali partenopee materialmente falsi. I verbali erano inoltrati all’ufficio invalidi civili della 1^ Municipalità di Napoli e utilizzati per la formazione di falsi decreti di riconoscimento delle pensioni, che erano poi trasmessi all’Inps. Gli uffici dell’istituto previdenziale, indotti in errore, procedevano a erogare le indebite pensioni di invalidità e indennità di accompagnamento e a corrispondere gli arretrati a soggetti privi di requisiti.

Gli accertamenti eseguiti presso alcuni distretti sanitari dell’Asl Napoli 1 e la 1^ Municipalità del Comune di Napoli hanno fatto emergere che tutte le 20 persone tratte in arresto oggi non hanno mai presentato la prevista domanda di riconoscimento dello stato di invalidità, né, tantomeno, sono state sottoposte alla visita medica da parte della competente commissione invalidi civili dei distretti sanitari. A tutti i soggetti, oltre all’ordine di arresti domiciliari, la guardia di finanza e i carabinieri hanno notificato anche un provvedimento di sequestro preventivo di valori, immobili e automezzi per una somma equivalente ai profitti illeciti percepiti da ciascuno.

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