Chiomonte (Torino), 23 lug. (LaPresse) – Notte di guerriglia tra No Tav e forze dell’ordine in Val di Susa. La calma al cantiere della Tav di Chiomonte è tornata dopo quattro ore di tensione, dalle 22.30 alle 2.45. Gli ultimi fuochi d’artificio sono stati lanciati dai No Tav dentro all’area recintata e presidiata dalle forze dell’ordine poco dopo le 2. L’autostrada A32, la Torino-Bardonecchia, chiusa dalle 23 per motivi di sicurezza, a causa dei lanci di pietre e lacrimogeni, è stata riaperta al traffico alle 4.
Circa 600 manifestanti secondo la Questura (migliaia secondo i No Tav) hanno attaccato il cantiere, un’area di 36mila metri quadrati, su tre lati. Il primo fronte della guerriglia si è aperto intorno alle 22.30 lungo la recinzione dei boschi di Giaglione. In più punti circa 200 No Tav, diventati 400 dopo qualche ora, hanno puntato raggi laser sugli agenti (circa 700 in tutto quelli schierati tra poliziotti, carabinieri, finanzieri e alpini), lanciato pietre, bombe carta e per quattro volte fuochi d’artificio. Lacrimogeni e idranti in risposta dagli uomini scudati. Molti manifestanti avevano maschere antigas, caschi, scudi e bastoni di legno. Due fuochi sono stati accesi e sono intervenuti i pompieri. Un secondo fronte si è aperto dopo nell’area archeologica, dietro l’ecomuseo, sul piazzale della Maddalena. Di qui sono arrivati, dai boschi del Ramats, partiti dalla centrale, gruppetti di persone, con caschi e pile, che hanno lanciato pietre e petardi. Non si sono però mai avvicinati alle reti, e hanno raggiunto i loro compagni verso Giaglione. Nel frattempo si è animato anche il campeggio-presidio dell’Avanà, il terzo fronte. Dopo l’assemblea delle 22 del professore universitario Claudio Cancelli al campeggio-presidio No Tav allestito di fronte alle barricate dei poliziotti, circa 300 persone si sono avvicinate alle reti. Prima hanno gridato insulti e “Vergogna”, poi hanno toccato le recinzioni, lanciato pietre e fuochi d’artificio. In risposta, il consueto fitto lancio di lacrimogeni. La situazione è tornata alla normalità intorno alle 3. Non ci sono stati feriti da parte delle forze dell’ordine né identificati tra i No Tav, a causa della distanza dalle reti delle forze dell’ordine, complice il buio e il cattivo tempo, che ha oscurato anche la luna. La tensione però resta alta.
La giornata di domenica è a rischio. Si raduneranno, sempre al campeggio di Chiomonte, centinaia di No Tav, compresa la parte del movimento che scenderà a Genova per il decennale del G8, antagonisti e anarchici non solo dal Piemonte. Alle 17 si terrà davanti alle barricate un presidio di No Tav che sono stati alpini, e alle 18 un’assemblea con Heidi Giuliani.
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