Torino, 20 ott. (LaPresse) – Nessun cambio di programma dai No Tav per la manifestazione di domenica, dopo la decisione presa ieri in prefettura di creare una zona rossa attorno al cantiere di Chiomonte. I No Tav andranno comunque a tagliare le reti come concordato, a meno che questa sera l’assemblea popolare che si tiene a Villardora alle 21 non voti a maggioranza il contrario. Ipotesi altamente improbabile. L’appuntamento quindi per i No Tav è per domenica alle 10.30 al campo sportivo di Giaglione. Qui potrebbero già trovare i blocchi delle forze dell’ordine. Da lì l’obiettivo è quello di percorrere la mulattiera che, passando per i boschi della Val Clarea, conduce alla baita No Tav, sotto il viadotto dell’autostrada Torino-Bardonecchia, a pochi metri dalle recinzioni.
“Se non ci faranno passare dai boschi – spiega a LaPresse lo storico leader No Tav Alberto Perino – entreremo nei sentieri, se ci fermeranno anche lì passeremo tra un albero e un altro. Andiamo a fare un pic-nic, mica altro”. “Sì, noi taglieremo le reti – conferma Perino – ma poi ce ne andremo. Domenica non volerà una castagna secca. Il nostro è un gesto di disobbedienza civile. Le reti per noi sono illegali, anche il nostro gesto sarà, tra virgolette, illegale, se no non si tratterebbe di disobbedienza ma di obbedienza civile. Non capisco però perchè se Martin Luther King praticava la disobbedienza civile era un eroe, se lo fanno i No Tav sono delle merde”.
Sulle reazioni previste da parte delle forze dell’ordine al taglio delle reti, Perino ipotizza: “Non tireranno lacrimogeni, ma ci bagneranno con gli idranti”. “Conviene – raccomanda – portarsi dietro un cambio, e vestiti impermeabili per ripararsi dall’acqua. Ma ripeto, non succederà nulla. Se qualcuno della polizia spera di avere qualche giorno di mutua, fa male a venire domenica”.
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