L’Aia (Olanda), 22 ott. (LaPresse/AP) – Il giurista Antonio Cassese, ex presidente del Tribunale speciale per il Libano, è morto dopo una lunga malattia. Lo rende noto la Corte dell’Aia, spiegando che Cassese si è spento nella notte, nella sua casa di Firenze. Il 10 ottobre aveva lasciato l’incarico come presidente del Tribunale speciale per il Libano a causa di motivi di salute. Nato nel 1937, il giurista italiano era uno degli esperti di legge internazionale più rispettati nel mondo. Aveva ricoperto anche l’incarico di presidente del Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia dal 1993 al 1997 e aveva guidato la Commissione internazionale di inchiesta delle Nazioni unite sul genocidio in Darfur nel 2004.
“Perdiamo una mente illuminata, un uomo coraggioso, un punto di riferimento solido e prezioso”, ha commentato il titolare della Farnesina, Franco Frattini. “Rivolgo un pensiero riconoscente e commosso – prosegue Frattini – a un giurista che ci lascia in eredità non solo un valoroso patrimonio di studi accademici di eccezionale livello nel solco di una prestigiosa tradizione familiare, ma anche un altissimo servizio in fori internazionali dove ha dato lustro all’Italia”.
“Per i membri del Tribunale – ha detto invece David Baragwanath, successore di Cassese come presidente al Tribunale speciale per il Libano – era il Maestro, la cui straordinaria capacità come giurista e statista era eguagliata dall’immenso calore personale e dall’umanità che lo hanno reso un nostro caro amico”. Al momento del decesso Cassese era ancora in carica come giudice di appello in tribunale. “Cassese – ha aggiunto Baragwanath – ha creato ed era la figura preminente della legge penale internazionale moderna. La sua famiglia si è estesa in tutto il mondo, ovunque ci fosse ingiustizia. La sua visione, il suo intelletto, il suo dinamismo e il suo coraggio hanno cambiato atteggiamenti, istituzioni e vite”.
(fonte fotografia: www.antoniocassese.it)
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