Torino, 10 dic. (LaPresse) – Questa notte ignoti hanno tentato senza successo di penetrare negli uffici di Ltf di Torino. Gli autori hanno comunque scritto sui muri esterni minacce rivolte alla società. LTF, Lyon Turin Ferroviaire, denuncia questi atti inaccettabili e ha dato seguito all’iter giudiziario del caso. Le scritte contro la Tav apparse questa notte sui muri della sede torinese della Ltf recitavano: “No Tav”, “La valle non si tocca”, “Occhio! Vi abbiamo trovato bastardi”, “No Tav no money”, “Brucia il capitale”. Sono state scritte alcune a vernice rossa e altre a vernice bianca sulla facciata dello stabile. La polizia ha anche accertato la presenza di macchie oleose di colore scuro sulla porta carraia dell’edificio. In mattinata un centinaio di attivisti sono tornati, in Val di Susa, nei pressi del cantiere per la costruzione dell’alta velocità Torino-Lione, in Val Clarea, ma sono stati bloccati dalle forze dell’ordine. Un’ordinanza del prefetto infatti vieta di passare nella zona. Si sono registrati alcuni momenti di tensione fra anti-Tav e polizia.
Sono un centinaio gli anti-Tav che hanno tentato di avvicinarsi al cantiere della linea ad alta velocità Ltf, per taglierne le reti, in Val di Susa, durante alcune azioni di protesta, in Val Clarea, secondo quanto riferisce la questura torinese. A quanto appreso dalla polizia, si tratta di valligiani, anarco-insurrezionalisti, ed autonomi, arrivati anche da fuori regione e dall’estero, la cui presenza a Chiomonte, in Val di Susa, era stata già registrata in occasione della manifestazione dell’8 dicembre scorso. In prossimità del cancello 5, secondo quanto riferito sempre dalla questura, è stato attuato, per pochi minuti, “l’uso mirato dell’ idrante” per allontanare alcuni dimostranti muniti di cesoie che, “cercavano ripetutamente di aggirare” lo schieramento del personale delle forze dell’ordine “al fine di violare le reti”. Nella circostanza “un noto anarchico valligiano – riferisce la polizia – ha tagliato pochi centimetri di rete” e sarà deferito all’autorità giudiziaria. I manifestanti hanno poi lasciato la Val Clarea.