Torino, 22 lug. (LaPresse) – Notte di scontri in Val Susa, davanti alle recinzioni del cantiere Tav della Maddalena di Chiomonte, che complessivamente si estendono per 2700 metri. Il corteo dei No Tav era iniziato in modo pacifico, ma intorno alle 22.15, sono iniziati gli scontri fra manifestanti e forze dell’ordine. Gli attivisti si sono attestati dal lato della Val Clarea, all’altezza di quello che sarà l’imbocco del futuro tunnel esplorativo dell’opera. Ferito, in modo non grave, il capo della Digos di Torino, Giuseppe Petronzi. Colpito da una bomba carta agli arti inferiori, è caduto a terra. I pantaloni hanno preso fuoco e ha riportato alcune bruciature. Altri agenti hanno riportato anche traumi acustici e lievi ferite.
Secondo la questura i No Tav hanno iniziato violenti tentativi di danneggiamento alle reti con cesoie di grosse dimensioni e alle pareti di calcestruzzo, provando a ribaltarle. Successivamente hanno lanciato grossi petardi, bombe carta e bulloni sulle forze di polizia schierate a protezione del cantiere basso. Scontri anche all’altezza delle reti che proteggono l’area archeologica ubicata dietro al Museo archeologico. La polizia, come risposta, ha usato gli idranti e a seguire dei lacrimogeni, con lo scopo di allontanare i manifestanti e impedire loro di danneggiare l’area.
Nel corso degli scontri è stata anche danneggiata e sabotata una delle torri faro che illuminano il cantiere, cui è stato appiccato il fuoco, per cui è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco. L’autostrada Torino-Bardonecchia è rimasta chiusa per alcune ore.
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