Torino, 29 nov. (LaPresse) – Diciannove misure cautelari, tra cui nove arresti ai domiciliari, sono in esecuzione da parte della digos di Torino nei confronti di altrettanti No Tav in tutta Italia. Alle prime ore dell’alba sono scattate altrettante perquisizioni in varie Regioni, dal Piemonte al Lazio alla Lombardia al Trentino. Per l’aggressione alla troupe video del Corriere.it avvenuta lo scorso febbraio a Chianocco, in Val di Susa, sono finiti ai domiciliari due anarchici, uno di Trento e uno di Roma. Per l’irruzione al GeoStudio di Torino, che fa parte della GeoValsusa, una delle aziende che si occupa dei lavori della Tav, avvenuta lo scorso agosto a Torino, sette persone sono finite ai domiciliari; per altre quattro è scattato il divieto di dimora a Torino e per altre sei l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Questi ultimi sono tutti appartenenti all’area dell’autonomia torinese che fa capo ai centri sociali Askatasuna e Gabrio.
L’aggressione agli operatori della troupe del Corriere.it avvenne il 26 febbraio 2012 nell’area dello svincolo di Chianocco dell’autostrada Torino-Bardonecchia. La zona era stata occupata dai No Tav per tre giorni, al quarto venne sgomberata dalle forze dell’ordine. Gli operatori erano stati malmenati e minacciati da un gruppetto di persone vestite di nero ed erano stati costretti ad andarsene, smettendo di lavorare. Durante quella settimana di occupazioni stradali e scontri, non fu l’unico episodio di giornalisti aggrediti, ma il più grave.
L’occupazione della GeoValsusa avvenne nel pomeriggio dello scorso 28 agosto a Torino. Si tratta di uno studio di geologi che stava partecipando a una gara per la progettazione di attività connesse alla Torino-Lione. Diciassette persone furono denunciate, a vario titolo, per furto in abitazione, violenza privata aggravata, violazione di domicilio, danneggiamento, violenza, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale e accensioni pericolose. I No Tav salirono al primo piano dell’edificio dove ha sede la ditta, uscirono sul balcone accendendo fumogeni e srotolando alcuni striscioni.
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