Bari, 30 dic. (LaPresse) – Avevano in auto un pericoloso fucile mitragliatore d’assalto AK-47 calibro 7.62, meglio conosciuto come kalashnikov, e per questo sono finiti in carcere. Si tratta del 20enne Vincenzo Matera e del 25enne di origini albanesi Endrit Sadenini, entrambi residenti a Gravina in Puglia (Bari) e noti alle forze dell’ordine, arrestati dai carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Bari e della compagnia di Altamura (Bari), con l’accusa di porto e detenzione in luogo pubblico di armi da guerra clandestina.

I militari, nel corso di un controllo alla circolazione stradale lungo la statale 96, nell’ambito di un servizio straordinario di controllo del territorio, hanno fermato una utilitaria che procedeva in direzione Matera. L’atteggiamento particolarmente nervoso assunto dal conducente durante le fasi dell’operazione, ha indotto gli operanti ad approfondire il controllo, procedendo alla perquisizione e all’ispezione del veicolo. E’ stata quindi trovare l’arma, occultata sul sedile posteriore e un doppio caricatore a banana da 60 cartucce complessive, dietro il sedile del conducente.

Sono stati inoltre sequestrati 4.500 euro in banconote di vario taglio, di cui non è stata fornita alcuna giustificazione. Arrestati, su disposizione della procura della Repubblica di Bari, i due sono stati portati presso il carcere locale. Il fucile, di fabbricazione cinese, in ottimo stato d’uso e non censito nel catalogo nazionale delle armi, d’intesa con l’autorità giudiziaria, sarà sottoposto a rilievi da parte della sezione investigazioni scientifiche al fine di accertarne l’eventuale utilizzo in recenti delitti.

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