Caserta, 21 gen. (LaPresse) – La Direzione investigativa antimafia di Roma ha eseguito una confisca di beni per un valore di circa 2 milioni di euro, nei confronti della famiglia D’Alterio, contigua al clan dei Casalesi. Il provvedimento è stato adottato dal tribunale di Latina su proposta del direttore della Dia ed è costituito da beni mobili e immobili nei Comuni del basso Lazio (Fondi, Sperlonga, Formia, Sezze e Latina), consistenti in società di trasporto, fabbricati, terreni, veicoli e rapporti finanziari.
I sigilli sono stati apposti a 2 società di trasporto, 4 fabbricati, 1 terreno, 26 veicoli e 17 conti correnti. I D’Alterio sono stati a lungo punto di riferimento al mercato ortofrutticolo di Fondi per il clan dei Casalesi per via dei suoi stretti legami con pregiudicati campani.
La confisca segue le ordinanze di custodia cautelare e il sequestro beni ottenuto dai magistrati due anni fa grazie alle indagini del centro operativo Dia di Roma, che durante l’operazione Sud Pontino colpì il sodalizio criminale che si era consolidato nel mercato ortofrutticolo di Fondi e che, forte dell’appoggio del gruppo camorristico capeggiato da Francesco Schiavone, si preparava a divenire egemone nel controllo del trasporto dell’ortofrutta in tutta Italia e in particolar modo sull’asse Fondi-Torino.
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