Città del Vaticano, 23 feb. (LaPresse) – La fine del pontificato di Papa Benedetto XVI ha portato alla luce “pressioni” e “considerazioni estranee allo spirito con cui la Chiesa vorrebbe vivere questo tempo di attesa e di preparazione”. Lo afferma Padre Federico Lombardi, portavoce della sala stampa vaticana, in un editoriale pubblicato da Radio Vaticana. “Non manca infatti – spiega il gesuita – chi cerca di approfittare del momento di sorpresa e di disorientamento degli spiriti deboli per seminare confusione e gettare discredito sulla Chiesa e sul suo governo, ricorrendo a strumenti antichi come la maldicenza, la disinformazione, talvolta la stessa calunnia o esercitando pressioni inaccettabili per condizionare l’esercizio del dovere di voto da parte dell’uno o dell’altro membro del Collegio dei cardinali, ritenuto sgradito per una ragione o per l’altra”.

Per Padre Lombardi “nella massima parte dei casi chi si pone come giudice, tranciando pesanti giudizi morali, non ha in verità alcuna autorità per farlo”. “Chi ha in mente anzitutto denaro, sesso e potere, ed è abituato a leggere con questi metri le diverse realtà – spiega – non è capace di vedere altro neppure nella Chiesa, perché il suo sguardo non sa mirare verso l’alto o scendere in profondità a cogliere le dimensioni e le motivazioni spirituali dell’esistenza. Ne risulta una descrizione profondamente ingiusta della Chiesa e di tanti suoi uomini”. Questo attacco, puntualizza il gesuita “non cambierà l’atteggiamento dei credenti, non intaccherà la fede e la speranza con cui guardano al Signore che ha promesso di accompagnare la sua Chiesa”.

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