Torino, 30 mar. (LaPresse) – “Questo corpo torturato esprime una sovrana maestà. E’ come se lasciasse trasparire un’energia contenuta ma potente, è come se ci dicesse: ‘Abbi fiducia, non perdere la speranza; la forza dell’amore di Dio, la forza del Risorto vince tutto’. Per questo, contemplando l’Uomo della Sindone, faccio mia, in questo momento, la preghiera che san Francesco d’Assisi pronunciò davanti al Crocifisso: ‘Cari fratelli e sorelle mi pongo anch’io con voi davanti alla sacra Sindone, e ringrazio il Signore che ci offre, con gli strumenti di oggi, questa possibilità'”. E’ il messaggio di Papa Francesco inviato ai fedeli raccolti al duomo di Torino per l’ostensione televisiva della Sindone. Presenti circa 300 tra disabili, malati e accompagnatori: oltre 70 le carrozzine, provenienti da 20 realtà che nella diocesi di Torino operano accanto a chi soffre.

E proprio a loro si è rivolto l’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, nella sua omelia. “Il messaggio della Sindone – ha spiegato – è rivolto soprattutto a voi cari ammalati, disabili e sofferenti che siete coloro che più di ogni altro, possono coglierne e viverne il significato più vero e profondo che porta nel cuore tanta serenità e coraggio. Voi infatti – ha spiegato – partecipate in prima persona al mistero del dolore che, vissuto in unione a Cristo crocifisso e risorto, produce frutti fecondi di grazia per voi, i vostri cari, le vostre comunità, la Chiesa e tutta l’umanità. Vivete dunque con gioia e fiducia questo momento in cui potete contemplare la Sindone e rispecchiarvi in quel corpo e quel volto carico di piaghe, da cui promana la luce e la forza travolgente dell’amore, che redime e salva”.

Dopo i messaggi di Papa Francesco e di Nosiglia, intorno alle 18 è iniziata l’ostensione per chi era presente in duomo. Poco prima delle 19, l’ostensione televisiviva: per qualche minuto Rai 1 ha fatto scorrere le immagini della Sindone. Presenti in duomo, tra gli altri, preti anziani e ammalati ospiti delle case del clero, bambini assistiti dall’Ugi, disabili che vivono al Cottolengo; rappresentate anche Cvs, Gruppo Zero, Aisl, Aviph, Amar. Tra le congregazioni religiose: Missionarie della Carità di Madre Teresa di Calcutta, suore Minime del Suffragio (Faà di Bruno), Figlie di Maria Ausiliatrice, suore di S. Anna, Figlie della Carità di S. Vincenzo de’ Paoli. E ancora: malati accompagnati dai volontari dell’Unitalsi, dell’Associazione S. Maria e dello Smom (Sovrano Militare Ordine di Malta), adulti seguiti dal Sermig e dalla Comunità di Sant’Egidio, dagli Amici di Porta Palatina, dall’Apri. Presenti anche alcuni ospiti di Casa Bordino, servizio promosso dalla Confraternita del S. Sudario che si occupa di disagio psichico (la Confraternita, nata nel 1598, ha mantenuto tra gli impegni statutari quello dell’impegno a favore delle persone svantaggiate).

Sono state otto le precedenti ostensioni della Sindone, dal 1930 a oggi. Eccole:

1931 – La Sindone venne esposta in Duomo dal 3 al 24 maggio, in occasione delle nozze tra il principe Umberto II di Savoia e la principessa Maria Josè.

1933 – Dal 24 settembre al 15 ottobre ostensione per celebrare l’Anno Santo straordinario, nel XIX centenario della Redenzione (la morte e risurrezione di Cristo).

1969 – Dal 16 al 18 giugno la Sindone fu esposta a Palazzo Reale, nella cappella del Crocefisso, per consentire a una commissione di studio, nominata dal cardinale Michele Pellegrino, di effettuare una ricognizione sul Telo. In quell’occasione sono state scattate le prime foto a colori del Lenzuolo.

1973 – È la prima ostensione televisiva in diretta. Il 23 novembre, nel Salone degli Svizzeri di Palazzo Reale, la Sindone venne esposta verticalmente – e non orizzontalmente come ora è consuetudine.

1978 – Ostensione solenne in occasione del quarto centenario del trasferimento della Sindone da Chambéry a Torino. Il Lenzuolo è rimasto esposto sopra l’altar maggiore del Duomo dal 26 agosto all’8 ottobre. Al termine dell’ostensione, distesa su un tavolo girevole, la Sindone è stata oggetto di esami diretti (misure e osservazioni per 120 ore consecutive) compiuti da 44 studiosi italiani e stranieri.

1998 – Ostensione per celebrare il centenario della prima fotografia fatta alla Sindone da Secondo Pia, i cinque secoli del Duomo di Torino e i 1500 del ‘Concilio di Torino’. Due milioni e 400 mila le persone che hanno varcato in 57 giorni, dal 18 aprile al 14 giugno, le porte del Duomo per vedere la Sindone. Il motto dell’Ostensione era ‘Tutti gli uomini vedranno la tua salvezza’ scelto dall’Arcivescovo di Torino, il cardinale Giovanni Saldarini. È stata la prima ostensione dell’era Internet. Grazie a una telecamera all’interno del Duomo, è stato possibile, attraverso la rete, seguire anche i momenti salienti della visita del Papa Giovanni Paolo II, avvenuta il 24 maggio.

2000 – L’ostensione organizzata nell’anno del Giubileo è stata la più lunga della storia recente, con il Telo esposto nella cattedrale del capoluogo piemontese per ben 72 giorni. Iniziata il 12 agosto, si è conclusa il 22 ottobre. Il motto scelto dal Custode Severino Poletto: ‘Il tuo volto Signore io cerco’.

2010 – La prima ostensione del Terzo millennio ha coinvolto oltre due milioni e mezzo i pellegrini, tra loro anche il Papa Benedetto XVI che il 2 maggio ha visitato il Telo. È durata 44 giorni, dal 10 aprile al 23 maggio, ed ha avuto come motto ‘Passio Christi, passio hominis’. È la prima ostensione del Telo dopo il restauro conservativo eseguito dalla prof. Mechtild Flury Lemberg nel 2002. Nel 2010 i malati passati di fronte al Telo erano stati oltre 40 mila. Ora l’esperienza si ripete, anche se per un gruppo ristretto, compiendo così un pellegrinaggio a nome di quanti, come ha ricordato mons. Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino e Custode pontificio del Telo, ‘portano nel proprio corpo e animo la passione di Cristo sofferente’.

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