Città del Vaticano, 31 mar. (LaPresse) – E’ un messaggio tutto incentrato sul tema della pace quello lanciato da papa Francesco dopo la sua prima messa pasquale, celebrata davanti a una folla di 250mila fedeli in piazza San Pietro. “Domandiamo a Gesù risorto – ha detto – che trasforma la morte in vita, di mutare l’odio in amore, la vendetta in perdono, la guerra in pace. Sì, Cristo è la nostra pace e attraverso di Lui imploriamo pace per il mondo intero”.

NEGOZIATI TRA ISRAELE E PALESTINA. “Pace per il Medio Oriente, in particolare tra Israeliani e Palestinesi – è l’appello del Santo Padre – che faticano a trovare la strada della concordia, affinché riprendano con coraggio e disponibilità i negoziati per porre fine a un conflitto che dura ormai da troppo tempo”.

TROPPO SANGUE VERSATO IN SIRIA. “Pace in Iraq – ha aggiunto Papa Francesco – perché cessi definitivamente ogni violenza, e, soprattutto, per l’amata Siria, per la sua popolazione ferita dal conflitto e per i numerosi profughi, che attendono aiuto e consolazione. Quanto sangue è stato versato! E quante sofferenze dovranno essere ancora inflitte prima che si riesca a trovare una soluzione politica alla crisi?”.

AFRICA TEATRO SANGUINOSI CONFLITTI. “Pace per l’Africa – ha detto il pontefice prima della benedizione Urbi et Orbi – ancora teatro di sanguinosi conflitti. In Mali, affinché ritrovi unità e stabilità; e in Nigeria, dove purtroppo non cessano gli attentati, che minacciano gravemente la vita di tanti innocenti, e dove non poche persone, anche bambini, sono tenuti in ostaggio da gruppi terroristici”. Il Santo Padre ha poi rivolto un invito alla pace nella Repubblica Democratica del Congo e nella Repubblica Centroafricana “dove in molti sono costretti a lasciare le proprie case e vivono ancora nella paura”.

SERVE RICONCILIAZIONE IN COREA. Dalla finestra del palazzo apostolico Papa Francesco ha rivolto un messaggio di pace anche per la situazione coreana “perché si superino le divergenze e maturi un rinnovato spirito di riconciliazione”.

EGOISMO DILANIA IL MONDO. Il papa ha poi ricordato che il mondo è ancora “diviso dall’avidità di chi cerca facili guadagni, ferito dall’egoismo che minaccia la vita umana e la famiglia, egoismo che continua la tratta di persone, la schiavitù più estesa in questo ventunesimo secolo” ed è “dilaniato dalla violenza legata al narcotraffico e dallo sfruttamento iniquo delle risorse naturali. Pace a questa nostra Terra. Gesù risorto porti conforto a chi è vittima delle calamità naturali e ci renda custodi responsabili del creato”.

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