Milano, 9 mag. (LaPresse) – Ottavio Missoni è morto nella notte all’età di 92 anni. E’ quanto conferma l’ufficio stampa della casa di abbigliamento. Missoni era stato dimesso il primo maggio dall’ospedale di Circolo di Varese – dove era stato ricoverato dopo un malore – ed era tornato nella sua villa di Sumirago, in provincia di Varese.

Lo stilista fondatore di una delle storiche case dell’abbigliamento italiano ha debuttato nel mondo della moda nel secondo dopoguerra grazie all’incontro con Rosita Jelmini, sua moglie. Un’avventura intrapresa dai due coniugi nel 1953, quando fondarono insieme la casa di moda italiana. Lasciati alle spalle i quattro anni di prigionia in Egitto e la carriera da corridore che gli valse otto titoli nazionali, Ottavio Missoni comincia a muovere i primi passi nella moda accanto alla moglie, la cui famiglia possedeva una fabbrica di tessuti e scialli.

Da un piccolo laboratorio di maglieria a Gallarate, la coppia arriva alle passerelle meneghine con la prima collezione ‘Milano-Sympathy’ e si avvia al successo. Il maggior slancio del brand è dato però da uno scandalo: a palazzo Pitti a Firenze nel 1967, le modelle sfilarono senza reggiseno, perché il colore era sbagliato, e sotto le luci i corpi apparivano nudi. I giornalisti rimasero impressionati per l’audacia osata e parlarono dell’estro dello stilista. Missoni spiccò il volo posizionandosi tra i più noti d’Italia. Sulla scia delle idee vincenti anche la sfilata acquatica del 1969 a Milano. Sono gli anni del successo internazionale. Tra le frasi di Ottavio, si ricorda il suo detto: “Per vestirsi male non serve seguire la moda, ma aiuta”.

Maestro di stile, Ottavio Missoni ha fatto dell’uso del colore il suo cavallo di battaglia. Il motivo geometrico, distintivo della maglieria Missoni, lo ha reso celebre in tutto il mondo, diventando uno dei ‘signori’ dell’alta moda. La sua sensibilità agli accostamenti cromatici e una sapiente tecnica sartoriale hanno dato origine alla particolarità del suo stile: la fantasia a zig-zag. La più rappresentativa della casa. Un decoro che è stato rielaborato e rivisitato nel tempo, restando a contatto con la contemporaneità, concepito di volta in volta con diversi colori, materiali e altezze delle linee. Nelle lavorazioni si sperimentano gradazioni e accostamenti che attualizzano i suoi capi. Il cosiddetto zig-zagging di Missoni ha spopolato ed è diventato simbolo della casa di moda italiana. Negli anni Settanta Missoni compare sulle riviste francesi e americane e consacra la sua influenza nel mondo della moda.

Maestro di stile, Ottavio Missoni ha fatto dell’uso del colore il suo cavallo di battaglia. Il motivo geometrico, distintivo della maglieria Missoni, lo ha reso celebre in tutto il mondo, diventando uno dei ‘signori’ dell’alta moda. La sua sensibilità agli accostamenti cromatici ha incontrato una sapiente tecnica sartoriale, che ha dato origine alla particolarità del suo stile: la fantasia a zig-zag. La più rappresentativa della casa. Un decoro che è stato rielaborato e rivisitato nel tempo, restando a contatto con la contemporaneità, concepito di volta in volta con diversi colori, materiali e altezze delle linee. Nelle lavorazioni si sperimentano gradazioni e accostamenti che attualizzano i suoi capi. Il cosiddetto zig-zagging di Missoni ha spopolato ed è diventato simbolo della casa di moda italiana. Negli anni Settanta Missoni compare sulle riviste francesi e americane e consacra la sua influenza nel mondo della moda.

‘Elle’ gli dedica la copertina, Vogue dona slancio alla popolarità oltreoceano, che permette alla maison di aprire nel 1970 la prima boutique negli Stati Uniti. Il New York Times scrive: “E’ quanto farebbe Chanel se fosse ancora viva”. Poi, Woman’s wear daily classifica i Missoni tra le venti potenze mondiali nel campo della moda. Intanto si aprono negozi in tutto il mondo. Negli anni Ottanta Missoni è diventata ‘la moda’, grazie all’innovativa tecnica di produrre tessuti. Ottavio e Rosita sono rimasti legati per 50 anni, condividendo una vita di lavoro e di affetti. Hanno avuto tre figli: Vittorio (1954), Luca (1956) e Angela (1956). Il primogenito Vittorio il 4 gennaio scorso stava viaggiando su un aereo di turismo, insieme con la moglie e altri amici, quando scomparve nel tratto tra Los Roques e Caracas, in Venezuela.

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