Genova, 15 mag. (LaPresse) – A bordo di otto carri funebri grigi, sono stati portati davanti alla cattedrale di San Lorenzo a Genova i feretri della tragedia del porto di Genova. Un lungo applauso li ha accompagnati lungo le vie transennate del centro. Uomini della marina e civili si sono caricati le bare in spalla e dopo aver salito i 13 gradini del sagrato sono entrati in cattedrale, dove alle 18 si sono celebrati i funerali. La piazza ha seguito in silenzio queste fasi della cerimonia, mentre la banda della marina e le campane suonavano. Presenti ai funerali di Stato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e la presidente della Camera Laura Boldrini. “E’ un momento triste per tutti noi e l’Italia”, ha detto la Boldrini dentro la cattedrale.
“La sciagura che ha colpito il nostro porto ha lasciato incredula e stordita l’intera città ma, soprattutto, ha ferito le famiglie delle nove vittime e dei quattro feriti – ha detto l’arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco durante la messa – A tutti, militari e civili, va l’abbraccio affettuoso di Genova, della capitaneria di porto e della marina militare, l’abbraccio dell’intero Paese che – di fronte a tanto dolore – s’inchina, e invoca che mai più accada. In questa cattedrale, siamo stretti attorno alle salme dei nostri fratelli – spiritualmente anche a chi è ancora disperso – per pregare il Signore della vita affinché le loro anime immortali siano accolte nella luce senza fine”. “E’ questa la nostra fede – ha aggiunto ancora Bagnasco – la morte non è l’ultima parola su questo fragile tempo. La parola definitiva è la vita eterna, là dove incontreremo Dio e i nostri cari nell’abbraccio del suo amore; in Lui ritroveremo tutto il bene che abbiamo seminato nei giorni terreni. I legami d’amore e di amicizia, i doveri quotidiani, gli ideali nobili e veri per i quali spendiamo intelligenza e cuore, tempo e fatica, tutto è sottratto alla morsa del nulla e rimane per sempre. Sull’orizzonte del tempo brilla la luce della Croce: essa ci assicura che non siamo soli nel pellegrinaggio dalla terra al cielo, ci dice che Gesù è con noi sempre, specialmente quando il dolore bussa improvviso e impietoso alla nostra porta. La croce di Cristo è il varco attraverso il quale l’uomo sale a Dio, e Dio scende verso gli uomini con l’abbraccio della sua misericordia”.
Durante la funzione è stato letto un telegramma di cordoglio di papa Francesco: “Appresa la notizia del grave incidente avvenuto presso il porto di Genova – recitava il telegramma – il Sommo Pontefice esprime la sua profonda partecipazione al dolore che colpisce l’intera città e, mentre assicura fervide preghiere di suffragio per quanti sono tragicamente morti, invoca dal Signore una pronta guarigione per tutti i feriti e affidando alla materna protezione della Vergine della Guardia quanti sono colpiti dal drammatico evento, invia la sua confortatrice benedizione apostolica. Mi unisco nella vicinanza e nel ricordo”.
Il presidente Giorgio Napolitano, al termine del funerale delle otto vittime per la tragedia del porto di Genova, uscendo dalla cattedrale di San Lorenzo ha sostato per qualche istante davanti agli otto feretri che si trovano dentro i carri funebri nella piazzetta davanti alla cattedrale. Il capo dello Stato ha salutato e abbracciato i parenti delle vittime prima di salire in auto. Un lungo applauso della folla ha accompagnato i gesti del presidente.
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