Varese, 11 lug. (LaPresse) – In tutto 2100 lavoratori in difficili situazioni economiche sfruttati, circa 1,5 milioni di ritenute non versate dai loro datori di lavoro, oltre 56 milioni di basi imponibili ai fini delle imposte dirette e 11 milioni di Iva sottratti al fisco. Questo l’esito dell’operazione ‘Wild catering’ condotta dalle fiamme gialle di Gallarate che ha interessato 9 società cooperative strettamente correlate fra loro, situate nel milanese e attive nei settori del catering e del facchinaggio.
Queste società, formalmente intestate a prestanome e in realtà gestite da leader del settore, operavano per eventi importanti tra i quali manifestazioni sportive, concerti, sfilate delle più note case di moda, fiere in tutto il nord Italia e all’estero, oltre a fornire personale per i più famosi ristoranti della Lombardia. L’operazione ha portato inoltre al sequestro di lussuosi immobili situati a Milano, autovetture, gioielli, denaro contante e quote societarie per un ammontare complessivo pari a circa 3,5 milioni di euro.
L’attività d’indagine ha permesso di accertare l’esistenza di vere e proprie figure di riferimento, ognuna con una propria area geografica di competenza, cui le cooperative erano solite rivolgersi per reclutare forza lavoro irregolare da impiegare come camerieri o facchini. Questi soggetti contattavano direttamente persone in difficoltà economiche, trattenendo parte del compenso in contanti. Non venivano presentate dichiarazioni fiscali nè versati contributi e ritenute. Le indagini, durate poco più di un anno, sono state coordinate inizialmente dalla procura di Busto Arsizio e successivamente da quella di Milano.
Sono state denunciate a piede libero 14 persone, tra le quali i rappresentanti e gli amministratori delle società cooperative per reati fiscali, intermediazione illecita , sfruttamento del lavoro e per l’ipotesi di riciclaggio.
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