Roma, 26 lug. (LaPresse) – Sin dalle prima ore dell’alba è in corso una delle più vaste operazioni antimafia condotte dalla polizia nella capitale. La squadra mobile di Roma sta eseguendo 51 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse nei confronti di una associazione di stampo mafioso operante sul litorale che da anni controllava ogni attività illecita realizzata a Roma. Nel blitz scattato questa mattina e che vede impegnati circa 500 agenti tra uomini e donne, in campo, anche i Reparti speciali, le unità cinofile e le pattuglie della Polmare, coaudiuvati dall’alto con l’ausilio dell’elicottero. La lunga indagine ha consentito, per la prima volta, di fornire elementi alla Procura della Repubblica per contestare ed individuare l’esistenza di una associazione di stampo mafioso nella capitale.
Il blitz è andato a colpire quelli che venivano considerati i ‘sancta sanctorum’ del crimine romano e siciliano. Colpite, in particolare, le famiglie dei Fasciani, dei Triassi, dei D’Agati, che da anni si sono spartiti ed hanno gestito tutto il malaffare soprattutto sul litorale di Ostia. Il lavoro svolto dai poliziotti ha permesso di seguire tutti i passaggi criminali dei vari affari posti in essere dalle organizzazioni: dall’ingresso di un nuovo appartenente, agli accordi tra i capi delle organizzazioni per la spartizione del territorio, alle riunioni effettuate per dirimere le controversie sorte nella gestione del territorio, pianificazione di omicidi o tentati omicidi necessari per garantire e ripristinare la supremazia su qualsiasi attività realizzata.
Tra i reati contestati usura, corruzione, traffico internazionale di droga, estorsioni ai danni di commercianti, controllo di intere piazze di spaccio non solo nella zona lidense della capitale ma anche in città: sono queste le attività dell’organizzazione criminale decapitata questa mattina dagli uomini della mobile di Roma in una vasta operazione che ha portato agli arresti 51 persone.
Nessun affare era escluso: dal controllo del mercato delle slot machine, alle infiltrazioni in apparati amministrativi per l’assegnazione di abitazioni popolari, al controllo di intere attività balneari da anni fiore all’occhiello dell’economia della zona balneare della capitale. L’indagine ha consentito di ricostruire tutti gli affari realizzati dall’organizzazione mafiosa andando a colpire non solo i capi ma tutta la filiera degli appartenenti che, a volte, pur agendo in autonomia, dovevano dar conto ai capi della cupola.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata