Sicilia, 19 ago. (LaPresse) – Si susseguono senza sosta gli sbarchi sulle coste della Sicilia, tra loro anche i primi migranti in fuga dall’Egitto in fiamme. Lampedusa, ma anche Siracusa e per la seconda volta Catania, dopo la tragedia del 10 agosto quando sei cadaveri furono trovati sulla battigia del lungomare.

Nella notte 77 migranti, di origine subsahariana (Nigeria e Ghana), sono stati soccorsi nel Canale di Sicilia da una motovedetta della Guardia costiera. Fra loro 8 donne. Stipati su un piccolo gommone in precarie condizioni di stabilità, i profughi hanno richiesto aiuto per mezzo di telefono satellitare alla capitaneria di porto di Palermo intorno alle 23 di ieri sera, quando si trovavano a circa 50 miglia dalle coste di Lampedusa. I migranti sono approdati sull’isola poco dopo le 6 di questa mattina. Alle operazioni di salvataggio condotte dalla Guardia costiera ha collabarato anche la nave Foscari della marina militare.

Altri 100 migranti sono arrivati al porto di Catania. Fra loro, 17 bambini e 11 donne, di probabile origine siriana ed egiziana. I profughi, che hanno trascorso 7 giorni in mare su un barcone di legno, hanno avuto tutti bisogno di cure mediche. L’imbarcazione è stata intercettata a 2 miglia e mezzo dai Faraglioni di Acitrezza. La segnalazione è arrivata alla capitaneria di porto di Catania che ha tratto in salvo i migranti con un rimorchiatore. E’ il secondo sbarco in meno di dieci giorni a Catania, dove lo scorso 10 agosto sulla spiaggia della Plaja erano annegati a sei giovani dopo che la loro imbarcazione si era arenata a circa 15 metri dalla battigia.

Mentre in provincia di Siracusa sono stati rintracciati 126 migranti di origine siriana sulla statale tra Pachino e Noto. I profughi, 170 in tutto, erano sbarcati verso l’una del mattino sulla spiaggia di San Lorenzo. Alcuni sono fuggiti prima di essere rintracciati dalla Capitaneria di porto. Sul barcone, sequestrato, anche una ventina di donne, delle quali alcune incinte, e bambini. “Erano per lo più nuclei familiari – spiega il comandante della capitaneria di Porto Palo, Giuseppe Stella – composti da madre, padre e figli. Alcuni residenti li hanno accolti e hanno dato dei vestiti a un neonato sbarcato insieme alla mamma”. La traversata non è stata tragica per loro grazie alle buone condizioni del mare.

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