Torino, 12 ott. (LaPresse) – Pomeriggio di scontri a Torino, dove il centro della città è stato assediato da due distinti cortei, quello della Lega Nord contro l’immigrazione, alla presenza anche del senatur Umberto Bossi, e quello organizzato da autonomi, esponenti dei centri sociali, anarchici, Rifondazione comunista e No Tav. Alcuni partecipanti alla manifestazione di protesta contro l’iniziativa del Carroccio hanno cercato di forzare un cordone di poliziotti per riuscire ad arrivare al corteo dei leghisti. Le forze dell’ordine hanno reagito con cariche di alleggerimento.

I primi momenti di tensione si sono avuti in via San Tommaso, poi gli scontri si sono spostati in via Arcivescovado quando i manifestanti hanno provato a forzare un altro posto di blocco della polizia. Sono state lanciate da parte degli antagonisti bottiglie e uova, e le forze dell’ordine hanno respinto con una serie di cariche, usando lacrimogeni. Il corteo ha ripreso la marcia percorrendo Piazza Solferino, corso Re Umberto e corso Vittorio Emanuele. Nel frattempo è finita la marcia dei leghisti: dopo aver percorso via Roma si sono tutti radunati in Piazza San Carlo per il comizio finale. “Nessuno spazio per i razzisti”, “Siamo tutti anti razzisti”, “Cota Maroni fuori dai coglioni” e “Fuori la Lega dalla città” gli slogan scanditi dal corteo degli autonomi.

Alla fine della giornata il bilancio è di quattro fermati, due uomini e di due donne tra i 30 e 36 anni, tra cui almeno un esponente del centro sociale Askatasuna e cinque feriti tra le forze dell’ordine. Un dirigente della questura ha riportato lesioni agli arti superiori dopo essere stato colpita da un oggetto e da una bastonata. Due operatori della Digos, un operatore del reparto mobile e un carabiniere sono gli altri contusi. Sono stati danneggiati alcuni mezzi delle forze dell’ordine e rotto uno scudo. I fermati sono stati denunciati a piede libero per concorso in violenza, resistenza e lesioni.

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