Palermo, 13 nov. (LaPresse) – “Di Matteo deve morire. E con lui tutti i pm della trattativa, mi stanno facendo impazzire”. Sarebbero state queste, secondo quanto riporta il quotidiano ‘La Repubblica’, le parole di Totò Riina – detenuto nel carcere milanese di Opera – rivolte a un compagno di cella, al termine di un’udienza del processo sulla presunta trattativa Stato-mafia. I commenti del capo di Cosa nostra sul sostituto procuratore di Palermo Nino Di Matteo sono stati sentiti da un agente di polizia penitenziaria e riportati quindi al comitato per l’ordine e la sicurezza. “Quelli lì – avrebbe detto ancora Riina – devono morire, fosse l’ultima cosa che faccio”. Per il quotidiano sarebbe stata valutata anche l’ipotesi del trasferimento segreto per Di Matteo, poi scartata, e la dotazione – alla scorta del magistrato – di un dispositivo antibomba che blocca i segnali radio dei telecomandi nel raggio di duecento metri.
CSM: SERVE MASSIMA ATTENZIONE. “E’ doveroso manifestare la massima solidarietà e richiedere la massima attenzione degli organi di pubblica sicurezza” dopo le “gravissime minacce ricevute da Nino Di Matteo”. Così, in apertura del plenum del Consiglio superiore della magistratura, il laico del Pdl, Bartolomeo Romano ricordando le presunte minacce rivolte al sostituto procuratore di Palermo da Totò Riina, detenuto nel carcere milanese di Opera. “Si tratta – ha aggiunto Romano – di una delicatissima vicenda, e noi manifestiamo la nostra solidarietà a chi sta dalla parte giusta e svolge il proprio lavoro”.
ANM: GARANTIRE INCOLUMITA’ A MAGISTRATO. L’Associazione Nazionale Magistrati “esprime ancora una volta forte vicinanza e solidarietà a loro e a tutti i magistrati particolarmente esposti nell’azione di contrasto alla criminalità organizzata, nella certezza che tali intimidazioni non potranno sottrarre loro serenità e determinazione nel quotidiano impegno di affermazione della legalità”. “L’Associazione auspica, inoltre – si legge in una nota – che venga adottata ogni cautela idonea a garantirne l’incolumità personale”.
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