Olbia, 20 nov. (LaPresse) – “Non possiamo lasciare inascoltato il tragico monito che questa disgrazia porta con sè. Da quello che è successo non è estranea la mano dell’uomo. Ci sarebbero stati esiti meno devastanti se avessimo imparato a rispettare i ritmi del creato”. Lo ha detto il vescovo Giovanni Sanguinetti, celebrando le esequie per sei delle 16 vittime della Sardegna nel palazzetto dello sport del Geovillage, a Olbia. I loro nomi: Francesco Mazzoccu, 35 anni, e suo figlio Enrico di tre, Patrizia Corona, 42 anni e sua figlia Morgana di due, Anna Ragnedda, 83 anni, e Maria Massa, 88 anni

“Il nostro territorio è in ginocchio. Quel pomeriggio e notte di lunedì – ha aggiunto il vescovo – hanno portato morte e distruzione. Migliaia di persone hanno perso anni del loro lavoro”.

“La nostra celebrazione di lutto di oggi sarebbe vuota se non fosse accompagnata da volontà di ricominciare. Solo l’interazione fra noi e le istituzioni può portare alla ricostruzione. Riprendiamoci il nostro futuro”, ha concluso il vescovo di Tempio-Ampurias.

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