Caserta, 15 dic. (LaPresse) – Un opificio clandestino è stato sequestrato dai carabinieri della compagnia di Casal di Principe (Caserta), insieme a quelli del gruppo tutela lavoro di Napoli e nucleo ispettorato del lavoro di Caserta. La fabbrica era nascosta nel seminterrato di una villa in via Vecchia Aversa a Villa Literno. Vi lavoravano in nero cinque cittadini cinesi. Il gestore è stato denunciato per “violazioni alla normativa in materia di lavoro nonché igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro”. Nell’ambito di una serie di controlli, effettuati a capannoni e fabbricati in cui si nascondono attività artigianali irregolari, i carabinieri hanno fatto irruzione all’interno della villa dove hanno trovato i cinque operai intenti a confezionare scarpe.

L’attività artigianale, gestita da una donna di nazionalità cinese di 31 anni, era priva di autorizzazione ed esercitata in totale difformità alla normativa di sicurezza e igiene sui luoghi di lavoro. Nell’opificio erano presenti nove postazioni di lavoro, ricavate in uno spazio limitato, privo di finestre di areazione e di servizi igienici, con la presenza di materiali altamente infiammabili. Gli operai erano privi di contratto di lavoro.

Al gestore dell’attività sono state inoltre contestate 40 prescrizioni penali con sanzioni per un importo complessivo di 224.460,80 euro, elevate sanzioni amministrative per l’importo complessivo di 19.250 euro e recuperati contributi e premi assicurativi per 10mila euro. Il locale seminterrato adibito a ‘opificio clandestino’ è stato sottoposto a sequestro preventivo. Sono in corso ulteriori accertamenti finalizzati a verificare il ruolo di eventuali altri soggetti interessati alla gestione dell’attività, oltre alla donna già denunciata. Nell’ultimo anno i carabinieri della compagnia di Casal di Principe, nel corso di attività analoghe, hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro complessivamente quattro opifici clandestini tutti gestiti da cittadini cinesi.

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