Roma, 17 dic. (LaPresse) – Montano le polemiche sul video mandato in onda ieri sera dal Tg2 sul centro di prima accoglienza di Lampedusa, che mostra migranti nudi, all’aperto, lavati con pompe d’acqua. Metodi che a molti hanno richiamato alla mente quelle dei campi di concentramento tedeschi.

BOLDRINI: “INDEGNO DI UN PAESE CIVILE”. A scendere in campo è stato per prima è stata Laura Boldrini, presidente della Camera. “Il trattamento riservato agli immigrati nel Centro di Lampedusa, documentato nel servizio trasmesso ieri sera dal Tg2, è indegno di un Paese civile”, ha scritto su Facebook. “Uomini e donne, per essere sottoposti ad un trattamento sanitario, vengono fatti denudare all’aperto in pieno inverno. Quelle immagini – aggiunge – non possono lasciarci indifferenti. Tanto più perché vengono dopo i tragici naufragi di ottobre e dopo gli impegni che l’Italia aveva assunto in materia d’accoglienza. Quei trattamenti degradanti gettano sull’immagine del nostro Paese un forte discredito e chiedono risposte di dignità. Ringrazio il Tg2 per la testimonianza fornita: la buona informazione ci aiuta a non convivere rassegnati con le vergogne del nostro tempo”, conclude la presidente della Camera.

LETTA: “PUNIREMO I RESPONSABILI”. “Quelle immagini sono gravi. Il Governo ha intenzione di fare un’indagine approfondita, di verificare e di sanzionare le responsabilità per come saranno ricostruite”, ha annunciato il premier Enrico Letta.

ALFANO: “CHI HA SBAGLIATO PAGHERA'”. “Accerteremo le responsabilità e chi ha sbagliato pagherà”, ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano. “Entro 24 ore – ha aggiunto – avremo una relazione dettagliata, richiesta dalla prefettura di Agrigento all’ente gestore, per comprendere le ragioni di quanto accaduto e assumere le conseguenti decisioni”.

PD: “TRATTAMENTI DISUMANI E INACCETTABILI”. “Ciò che avviene nel centro di soccorso e prima accoglienza di Lampedusa è disumano e inaccettabile”, commenta Khalid Chaouki, parlamentare Pd e coordinatore dell’intergruppo parlamentare sull’immigrazione che denuncia: “Il modo in cui viene effettuato il trattamento antiscabbia dove i migranti anche con queste rigide temperatura invernali sono disposti in fila nudi, lavati solo con una pompa e del disinfettante non è degno di un Paese civile”. Chaouki ha depositato un’interrogazione parlamentare “per fare chiarezza e individuare i responsabili di questa vergognosa vicenda. Abbiamo oltrepassato i limiti dell’umano, chiediamo al ministro Alfano e alla ministra Kyenge di riferire con urgenza. Ringraziamo il comitato 3 ottobre e il TG2 per aver portato a conoscenza di tutti questa orribile vicenda attraverso le immagini shock trasmesse ieri nell’edizione serale del telegiornale”.

SAVE THE CHILDREN: “LO DENUNCIAMO DA ANNI SENZA RISPOSTE”. Nulla di nuovo, puntualizza Raffaela Milano, direttore programmi Italia di Save the Children. “Da anni – spiega – denunciamo le condizioni invivibili del centro di Lampedusa e siamo ancora in attesa di avere un riscontro delle innumerevoli segnalazioni fatte alle autorità competenti. Proprio questa mattina abbiamo nuovamente portato all’attenzione la gravissima situazione del Cpsa e, più in generale, delle strutture di prima accoglienza in Sicilia”. “L’episodio oggi denunciato è l’ultima delle tantissime violazioni dei diritti fondamentali che nel centro avvengono, a partire dalla promiscuità che non permette di proteggere adeguatamente i minori, alle condizioni al limite della umana sopportazione in cui i migranti vengono accolti”, sottolinea l’organizzazione. “Gli ultimi sbarchi – spiega – hanno interrotto i lavori di ristrutturazione iniziati con due anni di ritardo nello scorso mese di novembre. E’ impensabile che un luogo del genere venga ancora oggi deputato alla accoglienza”.

Oggi, alla vigilia della Giornata internazionale del migrante, Save the Children ha pubblicato il dossier ‘Minori migranti in arrivi via mare 2013’, che fa il punto sui flussi migratori che hanno raggiunto le coste del sud Italia e sulle gravi carenze del sistema di accoglienza e protezione del nostro paese. Il documento è disponibile all’indirizzo http://risorse.savethechildren.it/files/comunicazione/Ufficio%20Stampa/I%20MINORI%20IN%20ARRIVO%20VIA%20MARE_2013.pdf.

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