Torino, 27 gen. (LaPresse) – Torneranno presto in Italia alcuni manoscritti, tra cui la pagina miniata del Messale di Ludovico da Romagnano, vescovo di Torino del quindicesimo secolo, rubati nel 1990 dall’Archivio arcivescovile subalpino del capoluogo piemontese e finiti al Florida International Museum di St. Petersburg di Tampa. Lo hanno annunciato il Consolato italiano a Miami e alcuni funzionari del Dipartimento di pubblica sicurezza statunitense nel corso di una conferenza stampa. “E’ con grande gioia – ha detto il console Alfredo Barattolo – che ricevo questo oggetto a nome del mio governo”.

La vicenda dei manoscritti inizia quasi 25 anni fa, quando un professore in pensione del Conservatorio di Torino si offrì, insieme alla moglie, di riordinare a titolo volontario documenti antichi conservati nell’archivio diocesano. Di nascosto dai suoi colleghi, però, al posto di inventariare libri medievali, recideva con una lametta le pagine più preziose dei manoscritti e le rivendeva in giro per l’Italia o all’estero.

Il furto fu scoperto nel 1990 e il professore, scomparso da qualche tempo, fu condannato per ricettazione. I carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale per anni hanno cercato i manoscritti spariti dall’archivio, nell’ambito di una lunga inchiesta. Nel 2013 i militari recuperarono una delle parti più preziose del materiale rubato: undici pagine miniate di manoscritti quattrocenteschi, tra cui il Messale e il Breviario di Ludovico da Romagnano e l’Antifonario di Giovanni da Desio. Si trovavano in una casa d’aste a Monaco di Baviera.

Un’altra parte del bottino fu recuperato negli anni ’90. Tra il 1990 e il 1996 alcuni fogli vennero trovati in un mercato d’antiquariato inglese e presso varie case d’asta. In seguito, altro materiale venne recuperato a Torino, sempre in mano a privati. Nel marzo del ’98 venne scoperta un’altra pagina alla Fiera del libro antico di Milano. Altri manoscritti furono consegnati ai carabinieri in quegli anni da un commerciante di beni librari di Firenze.

Ora il ritorno al casa dei preziosi documenti mancanti, passati di mano in mano tra l’Europa e gli Stati Uniti per oltre 25 anni.

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