Dal nostro inviato Fabio De Ponte
Herat (Afghanistan), 16 feb. (LaPresse) – Più di 175mila studenti frequentano scuole costruite dagli italiani nella regione occidentale dell’Afghanistan. E’ il risultato dell’attività del Prt (Provincial Recostruction Team) di Herat, una struttura che ha sede nella base di Camp Arena che l’Italia gestisce dal 2005. Ha realizzato scuole, ponti, strade, ambulatori. Obiettivo: migliorare la situazione nel Paese guadagnando allo stesso tempo il consenso della popolazione e in questo modo isolando gli insorti.
In questi quasi nove anni di attività il ministero della Difesa ha speso circa 43 milioni di euro per le azioni del Prt. “Qui siamo in grado di costruire una scuola in sei mesi”, spiega il colonnello Massimo Giraudo. “Lo facciamo – precisa – sulla base di un progetto delle autorità locali, che ci segnalano le esigenze sul territorio.
Abbiamo realizzato anche il primo ospedale in Afhganitan per la cura delle tossicodipendenze”.
In vista del ritiro delle forze straniere alla fine del 2014, tutti i Prt in Afghanistan stanno chiudendo. Quello italiano, tra gli ultimi a farlo, serrerà i battenti a fine marzo. Sta concludendo gli ultimi progetti, gran parte del personale è già andato via. L’Italia però continuerà ad aiutare il Paese. Accanto alle attività del Prt, infatti, in Afghanistan ci sono anche le iniziative della cooperazione, che fanno riferimento al ministero degli Esteri, con altri canali e altri fondi.
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