Foggia, 11 apr. (LaPresse) – Quattrodici arresti e sequestri di aziende, stabilimenti, automezzi pesanti, discariche abusive per un valore totale di 25 milioni di euro sia in relazione al reato ambientale sia agli illeciti amministrativi conseguenti previsti per gli enti. Il reato contestato è traffico illecito di rifiuti. Sono interessate le province di Foggia, Barletta-Andria-Trani, Avellino, Caserta, Salerno, Benevento, Potenza e Campobasso. Le attività contestate sono tombamento di rifiuti speciali non trattati, derivanti da un apparente impianto di compostaggio in un enorme cratere presente su un terreno agricolo a Ordona (Foggia); nello smaltimento illecito di rifiuti speciali derivanti da trattamento meccanico, provenienti da un impianto di stoccaggio ubicato in Foggia. I rifiuti speciali, smaltiti illecitamente, provenienti da impianti di raccolta e stoccaggio in Campania, nelle province di Salerno, Caserta e Avellino, ammonterebbero a un quantitativo non inferiore a 12mila tonnellate.
I rifiuti speciali, prodotti in diversi comuni delle province di Salerno e Caserta, dopo essere stati trasportati nei siti di stoccaggio della ‘Sele Ambiente’ di Battipaglia (Salerno) e della ‘Ilside’ di Bellona (Caserta) venivano prima portati nell’impianto di compostaggio della ‘Biocompost’ Irpino di Bisaccia (Avellino) poi, senza subire alcun trattamento, venivano smaltiti mediante ‘tombamento‘ in un enorme cratere su un area agricola in Ordona, gestita dall’Edil C., dove vi era un’autorizzazione al ripristino ambientale. I rifiuti umidi venivano invece portati alla ‘Spazio verde plus’ di Carapelle (Foggia) e, dopo essere stati trasportati presso un capannone di stoccaggio in località Santa Cecilietta di Foggia, venivano sversati tra Puglia, Campania, Basilicata e Molise, talvolta anche vicino a zone lacustri protette e corsi d’acqua di grande rilevanza paesaggistica e faunistica.
In alcuni casi i rifiuti venivano incendiati subito dopo lo sversamento. Per gli smaltimenti illeciti veniva utilizzata come base operativa l’area di parcheggio di Carapelle (Foggia) della Ecoball bat di Cerignola. Si segnala, da ultimo, che il nominativo di uno degli arrestati risulterebbe presente nella lista consegnata in data 7 ottobre 1997 dal collaboratore di giustizia Carmine Schiavone alla ‘Commissione Parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti’, come titolare di una impresa coinvolta nelle dinamiche della cosiddetta ecomafia campana.