Roma, 6 mag. (LaPresse) – Il guanto di paraffina ha dato esito negativo. L’esame dello stub effettuato su Daniele De Santis, il tifoso romanista accusato di aver sparato a tre ultrà del Napoli prima della finale di Coppa Italia, non ha confermato l’ipotesi che sia stato lui a fare fuoco utilizzando la pistola Beretta con la matricola abrasa. Il test, infatti, serviva per individuare le tracce di polvere da sparo che rimangono sulle mani. ‘Gastone’, (come è chiamato nel mondo del tifo) però, prima di usare l’arma avrebbe potuto lanciare bombe carta o altri ordigni esplosivi che rilasciano comunque nitrati. De Santis, però, alla luce di altri indizi in mano agli inquirenti resta indagato per tentato omicidio. Per l’ultrà romanista che ha alle spalle molti precedenti legati alla violenza da stadio, rimane comunque in piedi l’accusa di tentato omicidio: sia in base agli elementi in mano agli inquirenti, sia perché tre testimoni lo incastrano: hanno infatti visto visto l’ultrà della Roma esplodere i colpi di pistola contro il gruppo di supporter napoletani che lo aggrediva. Gli inquirenti sono al momento in possesso di un filmato che riprenderebbe soltanto le fasi iniziali della provocazione.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: , ,