Roma, 10 mag. (LaPresse) – “Uniamoci tutti nella preghiera per l’immediato rilascio delle liceali rapite in Nigeria. #BringBackOurGirls”. E’ quanto scritto da Papa Francesco sul suo profilo Twitter. Il Pontefice in questo modo si unisce alla campagna #BringBackOurGirls, lanciata attraverso i social network dall’attivista pakistana Malala Yousafzai e sostenuta anche da Michelle Obama.

MICHELLE OBAMA: IN RAPITE RIVEDO LE MIE FIGLIE – Il rapimento delle studentesse in Nigeria è “un atto sconsiderato” commesso da un gruppo terroristico determinato a impedire loro di studiare, “o da uomini adulti che tentano di spezzare le aspirazioni di giovani ragazze”. Così la first lady statunitense Michelle Obama, nel discorso settimanale via radio e internet solitamente diffuso dal marito Barack Obama. In occasione della Festa della mamma, il messaggio è stato affidato a lei. La first lady afferma che, come milioni di persone, lei e il compagno sono “indignati e con il cuore spezzato” a causa del rapimento delle circa 300 studentesse, avvenuto il 15 aprile nel dormitorio di un istituto scolastico nello Stato nigeriano di Borno.

“In queste ragazze, Barack e io vediamo le nostre figlie”, ha detto Michelle Obama riferendosi a Malia, 15 anni, e Sasha, 12 anni. “Vediamo le loro speranze, i loro sogni, e possiamo soltanto immaginare l’angoscia che i loro genitori stanno provando ora”. Quello accaduto in Nigeria non è un episodio isolato, ha proseguito la first lady, ma “una storia cui assistiamo ogni giorno, quando ragazze in tutto il mondo rischiano la vita per perseguire le proprie ambizioni”. Ha menzionato il caso di Malala Yousafzai, la giovane pakistana gravemente ferita dai talebani nel 2012 e poi diventata voce dei diritti all’educazione delle bambine.

La moglie del presidente ha poi sottolineato che oltre 65 milioni di bambine in tutto il mondo non vanno a scuola, anche se le donne che hanno una istruzione guadagnano più denaro e hanno famiglie più benestanti. “Quando sale il numero delle ragazze che frequentano la scuola secondaria, cresce l’intera economia del loro Paese. Quindi l’istruzione è davvero la miglior possibilità di un futuro più luminoso, non solo per loro ma per le famiglie e le nazioni”, ha proseguito.

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