Roma, 11 mag. (LaPresse) – “Se mi estradano? Vorrei essere affidato ai servizi sociali, come il Presidente Silvio Berlusconi”. Queste le parole dell’ex senatore Marcello Dell’Utri, raggiunto in ospedale a Beirut, in Libano, da un giornalista di Repubblica che è riuscito ad intervistarlo. Dell’Utri è agli arresti dal 12 aprile scorso e, in seguito alla condanna della Cassazione a sette anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa, spiega: “Io sono un prigioniero politico perché quella di venerdì è stata una ‘sentenza politica’, una sentenza già scritta di un processo che mi ha perseguitato per oltre 20 anni soltanto perché ho fatto assumere Vittorio Mangano come stalliere nella villa di Arcore del Presidente Silvio Berlusconi. Una persona per me davvero speciale anche se aveva dei precedenti penali: per me Mangano era un amico e basta”. Ma se verrà estradato in Italia? “Vorrei fare quello che fa il Presidente Berlusconi, essere affidato ai servizi sociali, ma io sono condannato per mafia e non posso assistere gli anziani come sta facendo lui. Posso solo assistere, se me lo permetteranno, i carcerati”.

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