Roma, 14 mag. (LaPresse) – Proseguono a Roma le manifestazioni contro il decreto Lupi sulla casa. Ieri i movimenti per la casa hanno assediato il Senato, dove il provvedimento è in discussione. E oggi torneranno all’attacco con un flash mob davanti alla sede della Cassa depositi e prestiti. Una mobilitazione che, hanno annunciato, durerà dieci giorni.
Nel mirino dei movimenti in particolare due punti. Il decreto introduce misure che favoriscono la dismissione da parte degli enti locali del patrimonio pubblico, favorendo la cessione laddove possibile agli inquilini. E allo stesso tempo prevede, all’articolo 5, una robusta stretta contro le occupazioni, stabilendo che “chiunque occupa abusivamente un immobile non può chiedere la residenza nè l’allacciamento ai servizi”.
Si tratta, è la denuncia dei movimenti, di un provvedimento che in pratica svende il patrimonio pubblico a quei pochi inquilini che hanno i soldi per comprare e agli speculatori, e invece abbandona chi è nelle condizioni più precarie: prima di tutto chi ha uno scarso reddito e si troverà a dover pagare l’affitto a un privato e non più al pubblico, e in secondo luogo i tantissimi abusivi che per necessità hanno occupato o che, entrati regolarmente negli alloggi, sono col tempo finiti fuori dalle graduatorie diventando irregolari.
Insomma si tratta di un testo, denunciano, che prende il problema più dal lato dei proprietari che da quello degli inquilini. Il decreto infatti introduce anche numerosi incentivi fiscali per chi affitta un appartamento a canone concordato. E prevede anche detrazioni Irpef per chi affitta un alloggio di housing sociale. Misure che piacciono a Confedilizia, l’associazione dei proprietari di immobili, secondo la quale la priorità è “ripristinare una minima convenienza dell’affitto: solo attraverso quest’ultima – dice l’organizzazione – potrà tornare l’investimento in immobili”.
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