Firenze, 20 giu. (LaPresse) – Perquisizione dei Nas negli uffici della ditta farmaceutica Novartis ai fini di “comprovare una truffa ai danni dello Stato nel campo farmaceutico” da parte dell’amministratore delegato della società. Il danno all’erario protrebbe essere di oltre 16 milioni di euro. Lo comunica una nota dei Nas di Firenze precisando che il decreto di perquisizione è stato emesso dal sostituto procuratore, Aldo Natalini, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla procura di Siena. In particolare i carabinieri del Nas di Firenze, Bologna, Livorno, Perugia, Milano e Brescia, insieme agli ispettori dell’Agenzia delle entrate e al personale della polizia postale di Siena e di Milano si sono presentati a Varese, nella sede della Novartis Farma Spa, e a Siena, nella sede della Novartis Vaccines and Diagnostics srl.
“L’ipotesi di reato – si legge nella nota – è truffa aggravata ai danni dello Stato contestata a G.F., amministratore delegato e legale rappresentante della Novartis Vaccines and Diagnostics srl, società a sua volta incolpata per violazione dell’illecito amministrativo”. L’indagine, collegata a un altro fascicolo per reati fiscali a carico della stessa società, ha fatto luce su un aumento artefatto dei costi di produzione di due vaccini acquistati in grandi quantità dal ministero della Salute: il vaccino Focetria, utilizzato per contrastare la pandemia AH1N1 insorta nel 2009, e il vaccino Fluad, utilizzato contro le influenze stagionali, entrambi contenenti l’adiuvante MF59, componente essenziale dei vaccini.
Per effetto del meccanismo triangolare della sovrafatturazione infragruppo delle spese per l’acquisto del principio attivo MF59, si contesta alla società di aver gonfiato il costo dell’adiuvante del 500% (3.964 euro al litro invece di 660 euro al litro), spuntando così un maggior indennizzo ai danni del ministero della Salute che, in sede di transazione, ha corrisposto oltre 2 milioni e 700mila euro in più, relativamente al solo vaccino per l’H1N1, a fronte di un esborso complessivo di quasi 20 milioni di euro a titolo transattivo. Lo stesso prezzo pattuito di 7 euro a dose risente dell’incremento fittizio del prezzo dell’adiuvante, per cui il danno all’erario potrebbe essere di oltre 16 milioni di euro, pari al differenziale tra il prezzo rettificato moltiplicato il numero di dosi acquistate (12.2677.296,00). È in fase di accertamento, grazie anche alle perquisizioni in corso, la stima per il danno provocato dal sovraprezzo applicato ai vaccini influenzali stagionali.
Nella primavera del 2009, allo sviluppo di focolai di influenza pandemica del virus H1N1, il ministero della Salute ha deciso di approvvigionarsi con urgenza del vaccino sottoscrivendo un contratto con Novartis per l’acquisito di 24 milioni di dosi di vaccino pandemico per il virus H1N1 per un ammontare complessivo di 184 milioni 800mila euro. All’inizio del 2010, dal momento che si era verificato un solo caso sul territorio italiano, il ministero ha richieso a Novartis d’interrompere la fornitura di oltre 12 milioni di vaccini, non ancora prodotti, per un controvalore di 97 milioni 615mila 179 euro. In seguito a un ricorso al Tar di Novartis il ministero ha avviato una pratica negoziale conclusasi con la firma di una transazione.
L’indennizzo dovuto alla casa farmaceutica per la mancata produzione delle dosi residue si conclude nel 2012 con un accordo che fissa il corrispettivo in 19 milioni 892mila 254 euro, prezzo comprensivo del costo gonfiato dell’adiuvante. Da una verifica fiscale eseguita dall’Agenzia delle entrate nei confronti della società farmaceutica Novartis Vaccines and Diagnostic Srl emergerebbero “evidenti profili d’illiceità fiscale – conclude la nota – afferenti un fenomeno di trasfer pricing infragruppo, finalizzato all’accrescimento artefatto dei costi di produzione di vaccini adiuvati con MF59”.