Roma, 26 giu. (LaPresse) – Si contano i danni nelle campagne devastate dal maltempo, che con violenti temporali accompagnati da vento, grandine e bombe d’acqua si è abbattuto a macchia di leopardo da Nord al Centro della penisola. E’ quanto afferma la Coldiretti, che sottolinea che la perturbazione ha già provocato milioni di euro di perdite nelle campagne del Centro-Nord. Secondo un primo monitoraggio emerge che il lago di Garda e quello di Iseo hanno raggiunto livelli da massimo storico del periodo per effetto delle insistenti precipitazioni, che hanno fatto salire il livello del fiume Po di oltre mezzo metro in sole ventiquattro ore a Piacenza.
Coldiretti rileva danni ai vigneti in Piemonte, soprattutto nell’astigiano, e nel novarese. In Veneto, in provincia di Treviso, sono stati scoperchiati annessi rustici dove erano custoditi paglia e fieno per l’alimentazione dei bovini. Alcune aziende agricole stimano danni al 50%, si tratta di viticoltori di Pinot, Chardonnay e Prosecco. Nel veronese la grandine ha colpito i frutteti già in piena fase di raccolta per pesche e nettarine e allagamenti e danni si contano anche nel veneziano.
Il maltempo ha investito diverse aree agricole della Lombardia, dove nel milanese si contano pesanti danni ai vivai. In provincia di Mantova la grandine ha colpito Sabbioneta, mentre nella zona di Sermide e Felonica, la culla del melone mantovano, gli sbalzi di temperatura stanno rallentando sia la maturazione che la raccolta. Sono stati segnalati alcuni smottamenti e piccole frane nelle zone montane e campi allagati nelle zone limitrofe a Bergamo, dove i terreni non riescono a smaltire l’abbondante pioggia. Nell’area attorno a Lodi, riferisce Coldiretti, forti piogge e grandinate si sono abbattute sui campi con chicchi di grandine grossi come noci che hanno distrutto campi a mais e soia e colture orticole.
“L’ondata improvvisa di maltempo – precisa la Coldiretti – ha colpito l’agricoltura italiana nel momento peggiore, proprio a ridosso della raccolta, compromettendo i risultati economici di un intero anno di lavoro e sono andate perse anche molte opportunità di occupazione stagionale. La nuova perturbazione dopo il grande caldo conferma i cambiamenti climatici in atto, che si manifestano proprio con la più elevata frequenza di eventi estremi, con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense con vere e proprie bombe d’acqua”.
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