Palermo, 3 ott. (LaPresse) – Lo straziante viavai delle motovedette della capitaneria di porto che trasportavano i corpi dei migranti sul molo Favaloro, la lunga fila di bare all’interno dell’hangar dell’aeroporto trasformato in un mega obitorio, la disperazione dei cittadini di un’isola che è il punto più a Sud in cui sventola il tricolore italiano. A un anno esatto di distanza dalla tragedia che costò la vita a oltre 360 migranti sulla rotta Sud-Nord del Mediterraneo, Lampedusa ricorda la strage marittima più grande che il Mare Nostrum possa raccontare. I superstiti furono 155 e ieri alcuni di loro sono tornati a Lampedusa stringendo in mano il rosario regalato loro da Papa Francesco. Il barcone della morte partì l’1 ottobre del 2013 dal porto libico di Misurata. A bordo migranti provenienti soprattutto dal Ghana e dal corno d’Africa.

L’imbarcazione era quasi giunta a Lampedusa la sera del 3 ottobre, quando una torcia infuocata caduta in una pozza di gasolio provocò un naufragio di cui si compresero le spaventose proporzioni soltanto con le luci del mattino, quando il mare iniziò a restituire i cadaveri. Il triste conteggio delle vittime andò avanti per diversi giorni, fino a bloccarsi su quel 368 che rappresenta ancora oggi la cifra ufficiale dei morti, al netto dei corpi che il Mare Nostrum decise di tenere per sè.

A rendere omaggio alle vittime del naufragio arrivò a Lampedusa anche il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso, contestato quel giorno insieme con il commissario europeo agli Affari interni, Cecilia Malmstrom, l’allora premier Enrico Letta e il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Da quella tragedia nacque l’operazione ‘Mare Nostrum’, scattata ufficialmente il 18 ottobre 2013: una missione militare e umanitaria, che impegna quasi mille uomini in divisa e punta al salvataggio delle vite umane in pericolo sul Mediterraneo, anche con l’intervento in acque internazionali, e all’arresto degli scafisti.

Oggi il primo ricordo di quel triste 3 ottobre 2013 è stato affidato al lancio di 368 lanterne da parte dei supersititi e a un rito laico di commemorazione all’alba. Accantio alle tante iniziative organizzate dal ‘Comitato 3 Ottobre’, il ricordo delle istituzioni: alle 9.45 prenderà il via nella sala conferenze dell’aeroporto di Lampedusa, dove si aprirà un dibattito cui parteciperanno il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, l’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’Unione europea, Federica Mogherini, il presidente della Camera, Laura Boldrini, il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, e il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini. Negli stessi istanti, invece, in mare, alcuni pescatori usciranno con le loro imbarcazioni per deporre una corona di fiori sul punto del naufragio, lontano dai riflettori.

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