Palermo, 13 nov. (LaPresse) – I finanzieri del comando provinciale di Catania hanno eseguito un sequestro preventivo del valore di 3,4 milioni di euro nei confronti di Santo Campione, 66enne, amministratore della Sigenco Spa. L’uomo è accusato di bancarotta fraudolenta. Secondo le fiamme gialle avrebbe sottratto fondi alla società, che operava nel settore delle infrastrutture, inizialmente dichiarata fallita nel novembre 2013 con debiti per circa cento milioni di euro e poi riammessa alla procedura di concordato preventivo dalla Corte d’appello di Catania. Campione, così come il figlio Pietro, 36enne, è accusato anche di truffa e falso.
Il sequestro, stabilito dal gip del tribunale di Catania, nasce anche dalle indagini delle fiamme gialle innescate dalle segnalazioni della Banca d’Italia su “operazioni sospette” e “anomali flussi finanziari” che riguardavano i conti correnti della società e di Campione. La sottrazione di fondi alla Sigenco Spa sarebbe avvenuta attraverso diversi bonifici a favore di una seconda azienda, la Sigenco Service Srl, poi fallita. Il secondo passaggio era quello che vedeva il trasferimento di risorse da quest’ultima società ai conti correnti dei Campione.
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