Torino, 20 nov. (La Presse) – Sono 256 i casi di morte per malattie causate dall’amianto per cui la procura di Torino ha indagato l’ex ad dell’Eternit Stephan Schmidheiny. Di queste parti lese, 66 sono ex dipendenti delle fabbriche di Casale e Cavagnolo. Tutti gli altri sono semplici residenti. Quasi tutti sono morti per mesotelioma.
Secondo l’accusa, l’aggravante dei motivi abbietti sarebbe configurabile perchè i reati sarebbero stati commessi per finalità di perseguire un profitto e l’amianto sarebbe il mezzo insidioso con cui sarebbero stati commessi gli illeciti. Nella documentazione allegata all’atto di chiusura indagini ci sono le consulenze fatte sulle analisi, caso per caso, dei mesoteliomi di cui si ammalarono le vittime, oltre alle testimonianze di molti casalesi e cavagnolesi. La procura ha configurato l’omicidio volontario perché ritiene che l’indagato, nonostante sapesse della pericolosità dell’amianto, avrebbe “somministrato” comunque fibre della sostanza.
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